ROMA - Una "super" risonanza magnetica combinata con un macchinario che emette ultrasuoni ad altissima intensità focalizzandoli in un punto in modo da "bruciare" con precisione,...
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Per i prossimi tre anni saranno portati avanti tre progetti sperimentali per valutare l'accuratezza diagnostica, sicurezza, tollerabilità, comfort e costo-efficacia di questo tipo d'indagine, la capacità della risonanza nell'individuare i danni procurati al fegato dai farmaci chemioterapici e l'utilizzo degli ultrasuoni focalizzati ad alta intensità nel trattamento dalle metastasi ossee e del dolore. «La particolarità di questo strumento - spiega Amadori - chiamato Rm 3Tesla con sistema Hifu (High-Intensity Focused Ultrasound), è di avere una potenza doppia rispetto alla risonanza "standard" e ciò permette di "vedere" lesioni tumorali di solo un millimetro quando in genere sotto i 5 millimetri non sono monitorabili. Non solo, è possibile analizzare meglio i tessuti compresi quelli molli».
L'innovativo macchinario è inoltre in grado di registrare gli aspetti di funzionamento degli organi. «Per esempio - continua - studiando il cervello si possono vedere le reazioni delle diverse aree al dolore e se ne può monitorare l'intensità.
Corriere Adriatico