Ragazza non fa copiare i compiti, compagne la picchiano e poi caricano il video sui social a Cesena

Tre contro una. Una quarta ha filmato la scena col telefonino

Ragazza non fa copiare i compiti, compagne la picchiano e poi caricano il video sui social a Cesena
Non fa copiare i compiti in classe e per questo, appena fuori da scuola, subisce l'aggressione delle coetanee, con una che per giunta riprende tutto col telefonino....

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Non fa copiare i compiti in classe e per questo, appena fuori da scuola, subisce l'aggressione delle coetanee, con una che per giunta riprende tutto col telefonino. L'episodio di pesante bullismo è accaduto nei giorni scorsi in centro a Cesena. Il video è rimbalzato nelle chat dei ragazzini della città ed è diventato virale sui social. Sgomento il sindaco, Enzo Lattuca, che denuncia la violenza dell'accaduto.

 

Dopo l'episodio di ieri mattina a Bari, dove un diciassettenne in classe ha sparato al professore con una pistola giocattolo a pallini provocandogli un malore, da Cesena oggi arriva notizia di alcune adolescenti che si sono rese protagoniste di un'aggressione particolarmente violenta. Nel filmato - riporta il Corriere di Romagna - si vedono le ragazzine, giovanissime, circondarne una, buttarle a terra il cellulare e cominciare a strattonarla e colpirla con calci e pugni.

Il filmato

Tre contro una. Una quarta ha filmato la scena col telefonino. Sarebbero compagne di classe di un istituto professionale della città, mentre la «colpa» della vittima sarebbe quella di non aver fatto copiare i compiti. «Un episodio che colpisce per la sua violenza, un fatto grave che non va banalizzato», ha detto al quotidiano romagnolo il sindaco Enzo Lattuca.

L'intervento della preside

Il dirigente dell'istituto - cui si sono rivolti diversi genitori una volta appreso l'accaduto - aveva inizialmente sottolineato che «l'episodio è avvenuto in contesto extra scolastico», dunque fuori dalla scuola e non in orario delle lezioni. Una presa di distanza costatagli diverse critiche dai genitori stessi degli alunni che frequentano la scuola. Poi, come sottolineato anche dal sindaco, il preside ha cambiato atteggiamento.

«Ho contattato il dirigente e mi ha riferito che si sono attivati con gli insegnanti, parlando con i diretti interessati e coinvolgendo anche i genitori», spiega il primo cittadino. «Che possano esserci conflitti in una classe che si va formando, è comprensibile, forse anche normale - dice Lattuca - ma quel video ci trasferisce una violenza che colpisce e non può essere minimizzata. La scuola ha attivato i suoi percorsi anche per cercare di riportare serenità nella classe. Come Comune ci siamo messi a disposizione, sia per pensare ad eventuali iniziative, sia come competenze, ma anche se servisse il supporto di servizi e operatori sociali, noi siamo disponibili a collaborare». A Bari, invece, ha parlato Pasquale Pellicani, il docente di diritto ed economia all'istituto tecnico Romanazzi, che ieri, appena seduto in cattedra, si è visto sparare da un allievo alcuni pallini di plastica. «Pensavo si trattasse di una pistola vera - rivela - e sono rimasto scioccato. Questo, secondo me, è un gesto di bullismo: 'ti faccio vedere che sono più forte di te, ti posso mettere i piedi in testa e faccio ridere la classè, questo è il significato». Il docente non denuncerà gli studenti «per non rovinarli» - uno aveva portato la pistola a scuola, l'altro l'ha utilizzata - ma vuole adottare una pena severa dal punto di vista scolastico, «sono a favore dell'espulsione e servono provvedimenti serissimi o le scuole le possiamo chiudere».

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Corriere Adriatico