Torino, raccoglie funghi e li mangia, ma erano velenosi: salvata per miracolo con un trapianto di fegato

Torino, raccoglie funghi e li mangia, ma erano velenosi: salvata per miracolo con un trapianto di fegato
Aveva mangiato, insieme al marito, dei funghi da lui raccolti: ma non si trattava di funghi commestibili, bensì di Amanita phalloides, un fungo velenoso spesso...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Aveva mangiato, insieme al marito, dei funghi da lui raccolti: ma non si trattava di funghi commestibili, bensì di Amanita phalloides, un fungo velenoso spesso mortale. Una donna di 57 anni della provincia di Torino si è salvata grazie ad un trapianto di fegato eseguito all'ospedale Molinette di Torino «in super urgenza nazionale».


Dopo aver mangiato i funghi giovedì, nella notte di venerdì la coppia ha cominciato stare male ed è stata trasportata al Pronto soccorso dell'ospedale di Chivasso. La donna però «continuava a peggiorare sensibilmente», riferiscono dalla Città della Salute del capoluogo piemontese, tanto da venire trasferita prima in Rianimazione e poi domenica in Terapia intensiva epatologica con una necrosi epatica acuta che non le avrebbe lasciato scampo.


(foto da Wikipedia)

Lunedì, dopo tutti gli accertamenti e gli approfondimenti del caso, la paziente è stata trasferita dal reparto diretto da Antonio Ottobrelli alla Rianimazione 2 diretta da Roberto Balagna, ed é stata inserita in lista d'attesa trapianto in super urgenza nazionale per insufficienza epatica acuta. «Da quel momento - spiegano i sanitari - avrebbe avuto massimo 48 ore di vita se non fosse arrivato un fegato compatibile da trapiantare». Nel frattempo il marito è ancora ricoverato a Chivasso con «un lieve danno epatico e un danno renale acuto». 

Leggi anche > Eurospin, uvetta sultanina richiamata per rischio chimico

 

Grazie al Coordinamento regionale trapianti piemontese diretto da Antonio Amoroso, nella notte tra lunedì e martedì si è reso reperibile un fegato proveniente da un uomo deceduto in un'altra regione italiana. E nella giornata di martedì, «con una corsa contro il tempo - sottolinea l'ospedale - è stato eseguito un lungo e complicato trapianto di fegato, durato circa 8 ore», effettuato da Renato Romagnoli, direttore del Centro trapianti di fegato, in collaborazione con Francesco Lupo. Per i medici «l'intervento è tecnicamente riuscito e ora la paziente è in fase di recupero ricoverata nella Terapia intensiva diretta da Balagna».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico