OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Nuove accuse e un nuovo scandalo travolgono il rapper e produttore discografico Sean “P. Diddy” Combs, diventato famoso in passato con lo pseudonimo di Puff Daddy: è al centro di un’indagine federale per traffico sessuale, violenza sessuale, distribuzione di narcotici e armi da fuoco illegali. Gli agenti dell’Homeland Security Investigations hanno perquisito le sue proprietà di Los Angeles e Miami. Nei documenti giudiziari compare anche il nome del principe Harry, che non è coinvolto nell’inchiesta e non è sotto accusa, ma viene citato in una causa da 30 milioni di dollari secondo la quale Combs sarebbe un molestatore sessuale di uomini e donne.
La denuncia
La denuncia è stata presentata dal produttore discografico Rodney “Lil Rod” Jones, che sostiene che il rapper sia stato in grado di attirare diverse vittime - che sarebbero anche state drogate - grazie alle amicizie influenti che vanta.
Lil Road, che ha prodotto nove canzoni nel “The Love Album: Off the Grid” di Diddy, del 2023, sostiene di essere stato sottoposto a veri e propri abusi fisici e psicologici. Sostiene di essere stato obbligato a reclutare prostitute e di fare sesso con loro davanti al rapper e anche che Diddy lo avrebbe molestato e aggredito sessualmente. Dice di avere visto il cantante drogare i drink di ragazze minorenni e di possedere centinaia di video che documentano la «grave attività illegale» di Combs.
Il rapper ha reclutato Jones nell’agosto 2022. «Il signor Jones ha accettato, e da allora la sua vita ha subito un impatto dannoso - sostengono gli avvocati della vittima nella denuncia - per più di un anno ha sopportato costanti palpeggiamenti non richiesti e non autorizzati», nelle case di Combs in Florida, Los Angeles e New York, e anche su uno yacht a noleggio nelle Isole Vergini. Sarebbe anche stato anche aggredito sessualmente da una cugina della fidanzata di Combs e costretto a guardare video osceni. Secondo la denuncia, Jones doveva lavorare nel bagno di Combs dove la star faceva la doccia dietro uno schermo di vetro. Il produttore sostiene anche che il rapper si sia spesso vantato di aver sparato a delle persone e lo abbia minacciato di fargli del male se non avesse rispettato le sue richieste. E ancora: «Il signor Combs ha costantemente chiarito di avere un potere immenso nell’industria musicale e nelle forze dell’ordine».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico