Professoressa pendolare, ogni giorno 260 km in auto: «Ho lasciato il posto fisso in banca sotto casa, ma ora sono felice»

Da Rovigo a Pordenone per insegnare economia aziendale e realizzare il sogno della vita

Professoressa pendolare, ogni giorno 260 km in auto: «Ho lasciato il posto fisso in banca sotto casa, ma ora sono felice»
Un lavoro a tempo indeterminato in banca, a due passi da casa, che ha lasciato senza alcun rimpianto lo scorso settembre. Silvia Chiareghin, 48 anni...

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Un lavoro a tempo indeterminato in banca, a due passi da casa, che ha lasciato senza alcun rimpianto lo scorso settembre. Silvia Chiareghin, 48 anni e due figli, oggi è una professoressa pendolare che percorre ogni giorno 260 chilometri in auto per viaggiare tra Taglio di Po, in provincia di Rovigo, dove vive, a Sacile, in provincia di Pordenone, dove si trova l’Istituto tecnico economico Marchesini. Qui la prof Chiareghin insegna economia aziendale, e ha realizzato il sogno della vita: «È sempre stato fare l'insegnante».

La prof pendolare

Silvia Chiareghin, racconta il Corriere del Veneto, ha vinto il concorso per il posto di insegnante di ruolo a settembre e non ha avuto dubbi sul da farsi: «Lavoravo da 16 anni in banca, nella filiale praticamente a due passi da casa - racconta -. Avevo un contratto a tempo indeterminato. Il mio sogno, però, era quello di fare l’insegnante. Ho dunque partecipato all’ultimo concorso ma mai avrei pensato di vincerlo». Neanche la prospettiva di trasformarsi in una pendolare ha scalfito la sua determinazione: quattro ore d'auto al giorno, anche cinque se c'è traffico. «Mi sono chiesta: sono davvero felice? Dopo questa riflessione, non ho avuto dubbi. Mi sono licenziata e sono partita per questa nuova avventura».

 

Il commento

La storia di Silvia ha suscitato grande dibattito sui social, e anche il Governatore del Veneto Luca Zaia ha elogiato la sua scelta: «È l'ennesima dimostrazione di quello che sostengo da sempre: solo i pessimisti non fanno fortuna. A volte coltivare a lungo i propri sogni dà la forza per lavorare per realizzarli». 

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Corriere Adriatico