LECCE - «È vero che sei gay?»: all'inizio è stata questa la domanda fatta ripetutamente e costantemente con la quale un gruppo di ragazzini di una...
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La notizia è pubblicata oggi sul “Nuovo Quotidiano di Puglia". «Inizialmente - racconta l'uomo in una intervista al quotidiano - si è trattato di insulti omofobi segnalati da mio figlio con note disciplinari rimaste, perlopiù, lettera morta, poi sono degenerati in autentiche aggressioni: danneggiamenti della sua auto, insulti omofobi e aggressioni come quella avvenuta in classe con una bottiglia, da parte di un alunno rimasto impunito. Altri episodi più gravi hanno causato le sue assenze prolungate per malattia. Purtroppo mio figlio a seguito di queste continue aggressioni è preda di una profonda depressione».
La prima denuncia risale al 2016 quando il docente appena entrato in una classe viene apostrofato da un alunno (nella denuncia ci sono le generalità del ragazzo) con un: «Oggi non mi rompere i c...», facendo intravvedere quello che l'insegnante pensa sia un coltello.
Corriere Adriatico