Prete positivo alla cocaina, don Daniel Cardenas sospeso dal vescono: non potrà dire messa per sei mesi

Prete positivo alla cocaina, il vescono lo sospende: non potrà dire messa per sei mesi
Il vescovo diocesano, Michele Fusco, ha sospeso dall’esercizio del ministero sacerdotale, don Daniel Arturo Cardenas, il sacerdote colombiano 50enne risultato positivo alla...

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Il vescovo diocesano, Michele Fusco, ha sospeso dall’esercizio del ministero sacerdotale, don Daniel Arturo Cardenas, il sacerdote colombiano 50enne risultato positivo alla cocaina, dopo un incidente stradale, avvenuto a Pratola Peligna (L'Aquila). Un provvedimento cautelare, quello del vescovo, giustificato per tutelare la buona fama del sacerdote, per verificare la fondatezza delle informazioni pubblicate sulla stampa e per il bene della comunità parrocchiale di Rivisondoli e della Chiesa Diocesana. 

 

La notifica ufficiale della sospensione è avvenuta all’interno della chiesa di San Nicola di Bari, in presenza del sindaco di Rivisondoli, Giancarlo Iarussi e di un vigile urbano. Restituito anche lo stipendio, tolto precedentemente per altre questioni. Probabilmente, unico caso in Italia. Don Daniel ha assistito come un semplice fedele, alla Santa messa celebrata dal Vescovo, prima di lasciare definitivamente la sua parrocchia e riconsegnare le chiavi del luogo di culto. Per sei mesi, dunque, non potrà più accedere al piccolo Comune montano, in quanto è stato applicato anche il divieto di dimora, e celebrare la messa in pubblico. Il sacerdote, tornato a Rivisondoli, dopo diversi giorni di assenza, in quanto sottoposto a cure mediche in una clinica abruzzese, si è difeso tramite il suo legale, Gerardo Marrocco del Foro di Santa Maria Capua Vetere, sostenendo di non aver mai assunto volontariamente la sostanza stupefacente, ma di averla ingerita per errore. 

«Rispettiamo il provvedimento cautelare del Vescovo- commenta l’avvocato Gerardo Marrocco- Padre Daniel sceglierà una casa religiosa, qui in Italia, dove trasferirsi. Sei mesi serviranno a ristabilire la calma. Noi seguiremo con attenzione i due procedimenti, sia quello penale che quello canonico, per far valere i diritti di Padre Daniel». Sulla vicenda, alcuni fedeli hanno espresso il loro rispetto per la decisione del Vescovo, ritenendola necessaria per ripristinare la serenità e la fiducia nella chiesa locale. Altri, invece, hanno manifestato solidarietà nei confronti di don Daniel, sostenendo che potrebbe essere stata vittima di un errore o di un’accusa infondata «Il mio assistito, e non ho motivo di dubitare- continua Marrocco- non ha mai assunto alcuna sostanza stupefacente. Se poi per errore o per qualsiasi altra causa l’ha ingerita, questo verrà accertato. Rispetto alle prime notizie che mi sono state date e cioè che i risultati delle urine hanno riscontrato una presenza elevata di cocaina, in realtà il referto del pronto soccorso dimostra che all’esame si presentava vigile, orientato, non aveva deficit e non ha manifestato nessun sintomo compatibile con la recente assunzione di cocaina». Lunedì prossimo, il sacerdote è stato convocato di nuovo da monsignor Fusco. «l Vescovo ha fatto la scelta giusta di sospendere don Daniel per un periodo, in attesa che venga fatta chiarezza sul caso» afferma il sindaco Iarussi. 

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Corriere Adriatico