TORINO - Il Pm Raffaele Guariniello ha presentato oggi una lettera di dimissioni dal suo incarico. Il magistrato dei processi Thyssen ed Eternit, in scadenza di mandato a fine...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Oltre a Guariniello il Pg di Torino Marcello Maddalena; da Ferdinando Pomarici, pm del caso Abu Omar, a Franco Sebastio, il procuratore di Taranto, impegnato nel processo all'Ilva. Sono alcuni dei magistrati costretti ad appendere la toga al chiodo per effetto della riforma dell'età pensionabile delle toghe voluta dal governo. Un esercito, visto che oggi il plenum del Csm ha deliberato il pensionamento in blocco di 84 tra giudici e pm. Per tutti loro l'ultimo giorno di lavoro è il 31 dicembre di quest'anno. Del gruppo fanno parte anche Mario Barbuto, capo del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria del Ministero della Giustizia e Antonio Marini, avvocato generale presso la Corte d'appello di Roma, e nella sua lunga carriera titolare delle inchieste sull'attentato al Papa, sulla strage di via Fani e sull'omicidio di Massimo D'Antona. Come pure gli ex presidenti dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Gennaro e Mario Cicala.
Quest'ultimo, insieme a quattro colleghi, hanno tuttavia ottenuto una sospensiva dal consiglio di Stato e ora Csm e ministro della Giustizia sono pronti a dare battaglia.
Il Consiglio di Stato ha infatti sospeso il collocamento a riposo anticipato di cinque magistrati che hanno presentato ricorso straordinario al Capo dello Stato per ottenere l'annullamento del provvedimento che li riguarda e che è conseguenza della riforma che ha riportato da 75 a 70 anni l'età massima per restare in servizio.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico