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Un post amaro, di protesta, indirizzato ai "Cari amministratori di X", segnalando che "questo vostro iscritto dà a suo modo notizia della morte della signora Cingoli, legandola in modo subdolo alle vaccinazioni da lei fatte con fede nella scienza e senso civico (era ultraottantenne al momento della diffusione del Covid)". Le parole sono scritte sui propri profili social da Enrico Mentana, direttore de La7. La signora Marisa Cingoli, nata a Civitanova Marche, era sua zia, sorella della madre Lella. La donna si è spenta due giorni fa ed era molto conosciuta a Milano per la sua forza e tenacia che metteva letteralmente in campo come volontaria alla stazione Centrale di Milano. Fino a pochi mesi fa aveva anche insegnato italiano a tanti profughi e immigrati arrivati nel capoluogo meneghino. Da bambina, aveva ricordato Mentana, era sfuggita alle retate naziste, insieme ai genitori e alla sorella, nascondendosi in un fienile sui monti delle Marche.
«Rivalsa no vax»
"La malcelata soddisfazione di questo abietto individuo - scrive Mentana - nel momento in cui pensa di colpire al contempo una persona appena scomparsa e il nipote, in nome della rivalsa no vax, mi induce a chiedervi quale controllo esercitate su questi seminatori di odio incarognito, che non si fermano neanche davanti alla morte, anzi la usano per irridere a chi non c'è più e non può replicare, inventando un legame della morte con l'odiato vaccino.
Corriere Adriatico