Ha confessato il delitto della compagna e ha deciso di farla finita in carcere: Pietro Carlo Artusi, l'uomo di 48 anni che era in carcere con l'accusa di aver ucciso...
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Da quanto si è saputo, Artusi, che era detenuto nel quinto reparto del carcere milanese di San Vittore, si è impiccato con una corda rudimentale alle sbarre della cella, dopo le 21 di ieri sera. In precedenza l'uomo non aveva manifestato istinti suicidi. È stato, poi, ricoverato in condizioni disperate e ora è in coma irreversibile.
L'uomo nella notte tra il 19 e il 20 marzo scorso ha raccontato agli investigatori della Squadra mobile e al pm di Milano Grazia Colacicco di avere ucciso la sua compagna Roberta Priore al culmine dell'ennesima lite con quella donna che frequentava solo da circa 5 mesi. Nonostante il poco tempo trascorso assieme, la Polizia era già intervenuta due volte per litigi in casa.
I litigi. La notte dell'11 marzo scorso, ad esempio, un vicino aveva chiamato spaventato per le urla della donna, ma all'arrivo degli agenti erano apparsi entrambi calmi e la donna si era rifiutata di denunciare. Il 14 marzo, invece, era stato Artusi, disoccupato, a telefonare al 112 raccontando di uno scontro che lo aveva convinto a lasciare l'appartamento dove si era di recente trasferito.
«Durante la deposizione era sconvolto, davvero molto provato - aveva spiegato il capo della Mobile milanese, Lorenzo Bucossi -.
Corriere Adriatico