Ex allenatore a giudizio per le foto osè: trovato filmato di uno studente con le mani legate

Ex allenatore a giudizio per le foto osè: trovato filmato di uno studente con le mani legate
Un filmato di pochi secondi nel quale si intravede uno studente seduto al proprio banco con il libro aperto e con le mani legate dietro la schiena con un nastro rosa. Non solo:...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Un filmato di pochi secondi nel quale si intravede uno studente seduto al proprio banco con il libro aperto e con le mani legate dietro la schiena con un nastro rosa. Non solo: anche foto osé di giocatrici minorenni di una squadra di pallavolo dell’Aquila, offerte all’allenatore come lui aveva chiesto. È quanto hanno scoperto gli agenti della polizia postale dell’Aquila i quali, attraverso un lavoro certosino e con spirito di abnegazione, sono riusciti a trovare elementi di prova importanti per portare a processo a Rimini P.F. di 38 anni, insegnante aquilano ed ex allenatore di pallavolo, con l’accusa di adescamento di una 16enne di Rimini, a quanto pare affetta da una importante disabilità.

Si apprende, infatti, che gli investigatori, in stretta collaborazione con i colleghi del capoluogo della riviera romagnola, nel visionare fotografie 5 mila circa) e svariati screenshot con frasi molto pesanti di minori conservate dall’imputato, copiate in una chat sulla piattaforma Instagram, forse per utilizzarle in futuro, si sono imbattuti anche un video di 12 secondi in cui è stato immortalato un alunno dell’insegnante (che per un periodo ha lavorato a Borgorose) seduto con le mani legate dietro la schiena. Immagini di scarsa qualità che hanno spinto gli agenti della Polizia postale dell’Aquila ad andare immediatamente nella scuola media del Reatino per visionare ogni singola aula alla ricerca anche dell’alunno parzialmente immortalato nel video incriminato. Ambiente didattico poi trovato grazie al dettaglio di un termosifone colto dagli investigatori. 

Agente picchiato con una stampella, nel carcere di Montacuto è ancora emergenza

Secondo l’alunno e gli altri compagni di classe, si sarebbe trattato di un non meglio specificato “gioco” organizzato dal maestro, confluito però nel fascicolo della Procura della Repubblica dell’Aquila, assieme a diverse fotografie (una quarantina) a dir poco osé che giocatrici minori aquilane di una squadra di pallavolo hanno consegnato spontaneamente all’allenatore imputato, come richiesto dallo stesso. Foto che le ritraevano anche sotto la doccia.

Interdetti sono rimasti i genitori delle giovani giocatrici, quando gli agenti della Polizia postale loro malgrado sono stati costretti a convocarli per metterli al corrente dell’inchiesta in corso e della presenza di quelle immagini all’interno del Cloud dell’allenatore, subito sequestrato così come il telefono cellulare e altro materiale informatico. Sul docente pende anche l’accusa più grave, quella di adescamento di una 16enne, affetta da una importante disabilità. L’indagine ha preso le mosse dalla mamma della ragazzina durante uno dei consueti controlli della chat utilizzata dalla figlia.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico