PASTENA - Era uscita di casa solo per un attimo: voleva comprare il latte alla figlioletta nel tabacchi di fronte la sua abitazione, in via lungomare Colombo, a Pastena, dove...
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Finita in manette nel settembre 2016 nell’ambito del blitz dell’Antimafia, denominato «Italo» che, attraverso l’emissione di 62 misure cautelari, sgominò cinque gruppi criminali dediti alle rapine e allo spaccio di droga tra Salerno e la piana del Sele, Giovanna Ceruso aveva ottenuto il beneficio dei domiciliari a causa delle sue delicate condizioni di salute che le rendevano incompatibile il regime carcerario. Proprio per questo la donna beneficiava di permessi speciali per sottoporsi ad alcune terapie. Lunedì sera, però, Giovanna Ceruso avrebbe dovuto allontanarsi di casa solo per un attimo: il tempo necessario ad acquistare una confezione di latte per la sua bambina. In quel tabacchi, invece, la donna non è mai arrivata. Falciata da un centauro, le sue condizioni sono apparse subito drammatiche agli operatori del 118 precipitatisi sul luogo della tragedia già tante volte teatro di tragici incidenti come quello del 2013 quando, su quello stesso tratto di strada, a perdere la vita fu lo storico titolare del lido Aurora Silvio Adinolfi.
Alla guida della moto che ha travolto Giovanna Ceruso, uccidendola, c’era un giovane salernitano la cui posizione è ora al vaglio della Procura che ha formulato a suo carico l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico