Paura del contagio Covid, soffoca con un cuscino la moglie e si toglie la vita

I poliziotti mentre si allontanano con il cuscino con cui potrebbe essere stata uccisa Guglielmina Pasetto
Per anni ha assistito amorevolmente la moglie a Rovigo che dopo un ictus era rimasta parzialmente paralizzata, poi negli ultimi mesi, la paura del virus ed un vaccino fatto con...

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Per anni ha assistito amorevolmente la moglie a Rovigo che dopo un ictus era rimasta parzialmente paralizzata, poi negli ultimi mesi, la paura del virus ed un vaccino fatto con mille riserve ma fatto proprio per il timore di non poter più riuscire ad assistere la compagna della sua vita, lo hanno fatto sprofondare in uno stato di ansia e depressione. Che sarebbe arrivato al suo culmine nella notte dell’Epifania, quando avrebbe prima soffocato la moglie con un cuscino e poi si sarebbe a sua volto tolto la vita impiccandosi. Da parte della Procura e degli inquirenti non arrivano conferme o smentite, vista anche la delicatezza del caso.

 

L'autopsia

L’autopsia che è stata disposta nei confronti dell’anziana, tuttavia, lascia presagire che possano essere vagliate anche ulteriori ipotesi, come quella di un malore che potrebbe aver colto la donna nel sonno spingendo poi il marito a togliersi la vita per disperazione. In ogni caso, il cuscino della donna è stato repertato e posto sotto sequestro.

Chi sono

Comunque si siano svolti i fatti, si tratta di una tragedia dai molti volti che ha visto spegnersi, a distanza di pochi minuti, Guglielmina Pasetto, detta Delfina, 71 anni, e Renzo Cavazza 76 anni, entrambi da tempo in pensione. Lei aveva lavorato fino all’ictus alle Assicurazioni Vittoria, mentre il marito era ferroviere e si era poi prepensionato per assistere la moglie. Ad accorgersi che poteva essere accaduto qualcosa di grave sono stati i nipoti, figli di un fratello della donna, che vivono fra Montagnana e Padova, che tutti i giorni, vista anche la situazione dell’ultimo periodo, chiamavano gli zii alle 9 in punto. La mancata risposta alla prima chiamata ed alle numerose successive li hanno poi spinti, attorno all’una a chiamare i vigili del fuoco ed a precipitarsi a Rovigo.

I soccorsi

Quando i vigili del fuoco hanno aperto la porta dell’appartamento in una zona centralissima di Rovigo, all’inizio di viale Porta Po, la strada che si diparte da Corso del Popolo in direzione, appunto, del Po, i due anziani sono stati trovati senza vita. Dopo il drammatico ritrovamento, oltre alla Squadra volanti nella piccola palazzina al numero civico 7D ha poi fatto ingresso anche la Squadra mobile e, successivamente, anche la scientifica, il medico legale ed il sostituto procuratore della Procura di Rovigo Valeria Motta.

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Corriere Adriatico