L'attentatore ha beffato i controlli «Devo consegnare i gelati»

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NIZZA - «Devo consegnare i gelati». Così Mohamed Lahouaiej Bouhlel, il killer che con la folle corsa del suo camion ha ucciso 84 persone (50 i feriti che lottano ancora tra la vita e la morte) ha beffato i servizi di sicurezza della Promenade des Anglais secondo la televisione M6. Lo hanno fatto passare senza tante storie. Il resto di quel 14 luglio 2016 è ormai storia: le urla, i corpi straziati sull'asfalto, i bimbi morti mentre guardavano i fuochi d'artificio. 


Ma il 14 luglio in Francia è Festa nazionale: è possibile che dopo gli attentati del Bataclan e appena finiti gli Europei di calcio (per i quali l'allerta è stata massima) l'apparato di sicurezza sia così debole da farsi beffare in questo modo? Lo stato di emergenza, cominciato il 13 novembre 2015, doveva terminare il 26 luglio e ora è stato prolongato di altri tre mesi dal presidente Hollande. Ma il governo non fa che ribadire dal giorno del Bataclan che «La minaccia di attentato non è mai stata così importante». Perchè, quindi, non è stato fatto quel controllo in più che avrebbe potuto risparmiare l'ennesima strage di innocenti? 

Una strage che colpisce a cuore proprio la Nizza punta di diamante della sicurezza francese, il cui sindaco Christian Estrosi ha puntato tutto sul cosiddetto "centro di supervisione urbana" ultramoderno che coordina le 1260 videocamere funzionanti 24 ore su 24 in tutto il territorio cittadino. E' Nizza la città più videsorvegliata di Francia, con un apparato di polizia che conta una agente oltre mille abitanti, senza contare i 1400 poliziotti inviati dal governo nel dipartimento: ma è bastato un "gelato" a far crollare tutto quello che ora sembra solo un castello di carte.


Dei semplici dissuasori "tagliagomme" sarebbero stati sufficienti, d'altronde, a bloccare il camion: misure utilizzate ovunque nel mondo per impedire gli accessi nelle zone vietate. Ma in stato di massima allerta terrorismo nessuno ha pensato a blindare della Promenade des Anglais, la zona più conosciuta e frequentata della città, nella sera in cui era certo che tutti si sarebbero riversati per strada per la festa nazionale. 

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Corriere Adriatico