Ragazzo di 12 anni al pronto soccorso con una chiave infilzata in testa, il medico: «Boom violenza post Covid»

Ragazzo di 12 anni al pronto soccorso con una chiave infilzata in testa, il medico: «Boom violenza post Covid»
Un ragazzo di 12 anni è stato aggredito giovedì scorso a Napoli, da un suo coetaneo, che gli infilzato una chiave dietro la testa: il grave episodio è stato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Un ragazzo di 12 anni è stato aggredito giovedì scorso a Napoli, da un suo coetaneo, che gli infilzato una chiave dietro la testa: il grave episodio è stato confermato da Rodolfo Conenna, direttore generale dell' Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale «Santobono-Pausilipon», che stamattina è intervenuto su Radio Marte. Il medico si è detto «estremamente preoccupato» da una serie di fenomeni «aggressivi post covid», sostiene.

 

 

«Non passa giorno senza che ci vengano segnalati episodi di violenza tra e verso ragazzini spesso anche con meno di 10 anni. Una violenza senza precedenti», fa sapere il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli, ospite fisso della trasmissione «La Radiazza» sulla stessa emittente. «Voglio sottolineare - ha dichiarato Conenna nell'intervista - che purtroppo stiamo assistendo a una drammatica impennata di disturbi del comportamento tra i minori con continui episodi psicopatologici e azioni aggressive verso gli altri e anche autolesionistiche. È un fenomeno post covid che oserei dire sta raggiungendo livelli epidemici. Siamo estremamente preoccupati».

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico