Avrebbe fatto quella «sciocchezza» per pagare i funerali del figlio. Si sarebbe giustificato così Cristian Pizzolante, il giovane del Rione Traiano arrestato...
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Al mattino la donna si era accorta che il figlio era immobile e non respirava più. Aveva immediatamente chiamato il 118, ma i soccorsi erano stati inutili: quando i medici erano arrivati sul posto non c’era già più nulla da fare. Benché l’ipotesi più accreditata fosse quella della cosiddetta «morte in culla», il magistrato aveva disposto l’autopsia. Proprio a quel bambino Pizzolante, comprensibilmente sconvolto, aveva dedicato due post tra i più recenti sul suo profilo Facebook. Nel secondo, all’1.25 di martedì, si chiedeva «come faccio a vivere senza di te» e il perché di quel dramma. Poco dopo aver premuto invio, però, è uscito a «lavorare».
Si è incontrato con un complice, Angelo Monfrecola, 35 anni, di Soccavo, anche lui pregiudicato.
Corriere Adriatico