Shah Marai è morto nel duplice attentato realizzato oggi dall'Isis nel quartiere centrale di Shash Darak a Kabul, dietro l'ambasciata statunitense e il...
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Attacco kamikaze, 29 morti tra cui 8 reporter.
Marai parlava di un Afghanistan che voleva una nuova speranza dopo la lunga dittatura talebana. Il paese, ancora vittima del terrorismo, sta lentamente cercando di andare avanti e il fotografo aveva mostrato al mondo questo desiderio di rinascita. Nel 1998, ancora sotto il regime talebano, aveva iniziato a lavorare per le strade di Kabul con una macchina fotografica nascosta. Ovviamente in quel periodo non si firmava con il suo vero nome per paura di ritorsioni ma era stato in grado di mostrare al mondo quello che accadeva a causa del regime.
Fino al 2000, quando anche le ultime agenzie straniere vennero cacciate dall'Afghanistan solo Marai rimase a coprire la storia a Kabul. Ha raccontato la guerra, la liberazione e il ritorno dei talebani, il terrorismo, sempre con coraggio, fino ad oggi che purtroppo è morto proprio facendo quello che aveva sempre fatto con grande passione.
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Corriere Adriatico