Ha il rumore di 168 chili di monete rovesciate sul tavolo la protesta contro lo Stato del sindaco di un piccolo paese in provincia di Brescia. Siamo a Malegno, duemila...
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Le monete da un cent con un errore tipografico possono farvi felici
In giro ancora 2550 miliardi di lire Effetto nostalgia, ma anche fondi neri
«Vivo la sensazione di essere considerato come la Banda Bassotti che cerca di rapinare Paperon de Paperoni dei suoi sacchi pieni di monete», commenta Erba che ha incassato il sostegno della sua gente «per una battaglia che dovrebbero fare tutti i sindaci di paesi grandi come il mio». «La mia - spiega ancora Erba - è una provocazione perché voglio che qualcuno dal Ministero venga a vedere che cosa vuol dire amministrare un piccolo Comune lontano dalle città. Non politicamente, o comunque non solo politicamente, ma sopratutto per la quotidianità che sta diventando ingestibile». Tra i tanti problemi descritti dal sindaco del paese della Vallecamonica c'è quello della carenza di personale. «Abbiamo una sola ragioniera a part time e nei suoi tempi di lavoro non riesce a far tutto». Lo sfogo non si placa e l'appello è a tutti i parlamentari bresciani. «Si parla di trasparenza ma poi come si usa questa trasparenza?», è la domanda. «Non posso accettare - spiega ancora Paolo Erba - che lo Stato mi punisca così, chiedendomi di rendicontare una spesa che conosce benissimo perché è un dato pubblico che può tranquillamente conoscere in autonomia. Per venti giorni di ritardo devo restituire poco più di mille euro. Se lo Stato vuole questi soldi - conclude il primo cittadino del piccolo paese del Bresciano - venga pure in Comune a prenderli. I sacchi con le monetine sono pronti».
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Corriere Adriatico