Milano, il rapper Escomar in cella per sette rapine: tradito da una notte in albergo

Omar Bayouda deve scontare sette anni per rapina nel Monzese

Il rapper Escomar
Rapper contro. Nelle parole delle loro canzoni, crude, piene di rabbia, di ribellione. Ma spesso anche nella vita, con continui passaggi dalla legalità...

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Rapper contro. Nelle parole delle loro canzoni, crude, piene di rabbia, di ribellione. Ma spesso anche nella vita, con continui passaggi dalla legalità all'illegalità.

 


LE RAPINE Come il rapper italo-marocchino Escomar, nome d'arte di Omar Bayouda, 22 anni, campione di follower, che ieri è stato arrestato dalla polizia. Il giovane artista doveva scontare un cumulo di pena a 7 anni e due mesi di reclusione dopo una sentenza emessa dal Tribunale di Monza per reati contro patrimonio e persone, praticamente piccole rapine. Reati risalenti al 2013 e 2014 in Brianza, quando era ancora minorenne. Ad arrestarlo e condurlo in carcere sono stati gli uomini delle Volanti dopo che l'1° gennaio, Capodanno, era scattato un alert alloggiati che segnala la presenza di ricercati in strutture ricettive. Il cantante era in centro a Milano, in un airbnb nella centralissima zona Monforte. Insieme a Baby Gang, altro rapper colpito da numerosi provvedimenti giudiziari, Escomar aveva partecipato alle riprese di un video a Caloziolcorte (Lecco) violando le norme anti Covid e causando l'intervento dei carabinieri.

 

 


IL FENOMENO Escomar non è il primo caso di artisti che, soprattutto nel mondo hip hop, viaggiano sul filo della legge. Milioni di seguaci web, spesso una adolescenza difficile da raccontare con le loro musiche. È accaduto appunto con il 20enne Amine Ezzaroui, in arte Neima Ezza, origini marocchine, che il 10 aprile, in pieno lockdown, aveva chiamato a raccolta via Instagram i fan per un video in piazzale Selinunte: si erano presentati in 300 con assembramento e polizia a disperderli.
Oppure Zaccaria Mouhib, in arte Baby Gang, 20 anni, che ha collezionato Daspo fra Milano, città Metropolitana e Riviera Romagnola per pericolosità sociale. In un caso con lui c'era anche il cantante Rondo, al secolo Mattia Barbieri, nato a Magenta, 19 anni. In luglio con altri aveva minacciato la security di una discoteca milanese che non li lasciava entrare.

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Corriere Adriatico