Nell'ambito dell blitz antimafia che all'alba di oggi ha portato all'arresto di due persone ritenute vicine al boss latitante Matteo Messina Denaro, su delega...
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L'indagine, denominata «Ermes Fase 3», «ha disvelato che i 15 indagati, membri o contigui dei mandamenti mafiosi di Mazara del vallo e di Castelvetrano, si sono adoperati per garantirne gli interessi economici, il controllo del territorio e delle attività produttive da parte dell'associazione e per aver favorito, in passato, la comunicazione riservata con il latitante Matteo Messina Denaro», dicono gli inquirenti.
Nel corso del blitz, gli uomini della Squadra mobile di Trapani hanno anche perquisito l'abitazione della madre del capomafia nel centro di Castelvetrano (Trapani). Lì risulta ancora la residenza anagrafica del capomafia ricercato dal 1993.
C'è anche la traccia di un "pizzino", cioè di un biglietto del boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro nell'indagine della Dda di Palermo che all'alba di oggi ha portato all'arresto di due persone ritenute vicine al capomafia. In carcere sono finiti Giuseppe Calcagno, 46 anni, e Marco Manzo. L'inchiesta è coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi e dall'aggiunto Paolo Guido. La notizia del 'pizzinò della primula rossa è spuntata durante una intercettazione.
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Corriere Adriatico