«Aboliremo le buste. Manterremo i materiali ma le buste saranno eliminate». Lo ha annunciato in anteprima a Skuola.net il ministro dell'Istruzione, Lorenzo...
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Maturità, gli orrori dei professori: «Mi parli del teorema di Petrarca»
La maturità 2020 sarà quindi parzialmente diversa da quella vista lo scorso anno, il primo della riforma. Si dirà addio alle buste, ma non tornerà la tesina: il colloquio partirà con materiali proposti dalla commissione, ma con un procedimento più trasparente, che non prevede il sorteggio della busta. Ma il prossimo anno ci sarà anche un grande ritorno: la traccia di Storia. “Con la circolare che ho appena firmato verrà anche reintrodotto il tema storico nella prima prova scritta dell’esame di Maturità”.
A spiegare nei dettagli come inizierà l'orale dell'esame di Stato è stato lo stesso ministro: “La commissione manterrà una serie di materiali che serviranno a far partire l’esame. Ma, anziché sorteggiarlo come in una lotteria si sapranno prima quali saranno gli argomenti scelti. Che verranno proposti agli studenti per far iniziare l’orale. Quei materiali saranno a disposizione degli studenti prima dell’inizio dei colloqui”.
«Verranno meno le buste – spiega Fioramonti - questo elemento di ulteriore nervosismo che veniva creato attorno questa lotteria che in diretta veniva sorteggiata. Ci sarà un sistema più trasparente, più coordinato, che rasserena la commissione e mette lo studente a proprio agio. Non voglio che l’esame di Stato diventi una corsa al massacro. Gli studenti devono sapere che l’unica cosa che serve è la preparazione. L’esame di Stato è momento di confronto e valutazione e non una roulette. Non siamo al Casinò».
«Non ci saranno altri cambiamenti alla maturità», assicura il ministro dell’Istruzione Fioramonti - Il decreto ufficiale con le materie e quant’altro uscirà come sempre a inizio anno. La mia idea di scuola è quella di non cambiare ma di mantenere. Ho voluto mantenere l’impianto generale dell’esame. Evitiamo che ogni ministro che si siede al ministero cambi qualcosa». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico