Scopre che il marito la tradisce da 5 anni rapisce l'amante, la uccide e brucia il corpo

Scopre che il marito la tradisce da 5 anni: rapisce l'amante, la uccide e brucia il corpo
Quando Elena Romanova, 36enne di San Pietroburgo, ha scoperto online che suo marito Evgeny la tradiva da cinque anni con una giovane collega che le assomigliava in maniera...

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Quando Elena Romanova, 36enne di San Pietroburgo, ha scoperto online che suo marito Evgeny la tradiva da cinque anni con una giovane collega che le assomigliava in maniera impressionante e con la quale aveva fatto diversi viaggi romantici a Parigi e in altre mete esotiche dopo averle detto che si trattava di viaggi di lavoro, è letteralmente impazzita. L'idea di risolvere la questione affrontando il marito con lucidità e di chiedergli perché a San Valentino avesse regalato all'amante 101 rose rosse così come aveva fatto con lei non l'ha sfiorata neanche per un istante: l'unica soluzione possibile, per lei, era sbarazzarsi per sempre della rivale spedendola all'altro mondo. 





La sorte di Maria Sokolova, 32enne collega di Evgeny, 37 anni, in un terminal di carico aeroportuale, in quel momento era già segnata. Elena l'ha affrontata minacciandola con un coltello, ma Maria, che evidentemente non aveva capito quanto fosse determinata la moglie del suo amante, le ha urlato in faccia "Ti porterò via tuo marito". A quel punto la furia omicida di Elena si è scatenata: l'ha caricata in macchina, l'ha legata stringendole una sciarpa al collo per strangolarla e poi ha guidato per mezz'ora portandola in una foresta fuori città. Quando è scesa e si è accorta che Maria respirava ancora ha messo in atto la soluzione finale, mutilandola con il coltello e bruciandola viva. Una volta "risolto il problema" è andata a costituirsi in una stazione di polizia: una mossa della quale si è successivamente pentita, visto che in seguito ha ritirato l'autodenuncia, senza comunque riuscire a scrollarsi di dosso le accuse. Ora, a cinque anni da quella tragedia e dopo un processo incredibilmente andato per le lunghe che solo un appello della madre della vittima rivolto a Putin è riuscito a togliere dalle sabbie mobili, finalmente Elena sta per ricevere la sentenza: se condannata passerà 20 anni in carcere. L'unico, in questa vicenda, che non ha mai rischiato nulla è Evgeny, miccia scatenante di una follia che è costata la vita alla sua amante e che ha distrutto l'esistenza di sua moglie: lui si è lasciato tutto alle spalle e si è rifatto una vita.


«Sapevo che mia figlia stava avendo una relazione con un uomo sposato: non ero molto contento, ma lei lo amava - dice la madre di Maria, Svetlana Sokolova - Maria è stata pugnalata, strangolata e bruciata, ma da quel giorno Evgeny è letteralmente sparito: non è venuto ai funerali, né è mai andato a trovare Elena in carcere». E la sorella di Maria, Daria, aggiunge: «Evgeny si è comportato come un vero vigliacco, non si è più fatto vivo, come se mia sorella fosse una parte trascurabile della sua vita. Per quanto ne so, ora vive con un'altra donna».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico