Le malattie rare sono 7mila-8mila, "una su tre è senza nome"

Le malattie rare sono 7mila-8mila, "una su tre è senza nome"
Sono tra le 7mila e le 8mila le malattie rare secondo l'Oms, l'Organizzazione mondiale della Sanità. L'80% ha origine genetica, mentre il 20% è dovuto ad...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sono tra le 7mila e le 8mila le malattie rare secondo l'Oms, l'Organizzazione mondiale della Sanità. L'80% ha origine genetica, mentre il 20% è dovuto ad altri fattori, come quelli ambientali. Il 30% di queste malattie è senza diagnosi, 'senza nomè. Anche per questo si è scelto di investire sulla ricerca, in un lavoro di network con specialisti di quattro continenti: è il network internazionale per le malattie senza diagnosi, coordinato dallo statunitense NiH (National Institute of Health) e dall'italiano Iss (Istituto Superiore di Sanità).


A evidenziarlo, durante il Rare Disease Day 2017, organizzato oggi a Roma in occasione della Giornata mondiale delle malattie rare di domani, è Domenica Taruscio, direttrice del Centro nazionale delle malattie rare dell'Iss. «Investire sulla prevenzione, anche in considerazione del fatto che non tutte queste malattie hanno origine genetica, è importante», ha detto la direttrice. «Una prevenzione primaria riguarda ad esempio l'assunzione di acido folico prima della gravidanza», spiega ancora Taruscio, che evidenzia come «una prevenzione secondaria sia rappresentata dallo screening neonatale per circa cinquanta malattie metaboliche rare».

«Duecentomila sono invece gli iscritti al registro malattie rare - aggiunge -. Sono dati importanti, destinati ad aumentare mano a mano che il sistema registrazione va a regime». «Il nostro impegno è verso un no alla discriminazione tra sani e malati e un no anche alla discriminazione fra patologie», sottolinea invece Paola Binetti, presidente dell'Intergruppo parlamentare per le malattie rare. Renza Barbon Galluppi, presidente onoraria di Uniamo, Federazione italiana malattie rare onlus, evidenzia che i pazienti «devono essere un valore e portare la propria forza ai decisori politici». 
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico