Non sono innocue come si pensa. Le sigarette elettroniche possono infatti danneggiare il Dna, aumentando il rischio di malattie cardiache e di tumori ai polmoni e alla vescica. A...
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Sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze (Pnas), il gruppo guidato da Moon-shong Tang ha osservato in laboratorio effetti simili a quelli visti sul Dna dei topi anche nelle cellule umane di polmoni e vescica, se esposte alla nicotina e a un prodotto carcinogeno derivato dalla nicotina, l'nnk (chetone nicotina-derivato della nitrosammina).
Nelle cellule umane si è rilevato anche un maggior tasso di mutazione e trasformazione in cellule tumorali. Ciò significa che il fumo della sigaretta elettronica non è scevro di danni. «Modifica la struttura del Dna e la sua capacità di ripararsi», osserva Gerry Melino, biologo molecolare dell'università di Roma Tor Vergata. «Non è stata dimostrata una cancerogenesi vera e propria, ma si è visto - rileva - che il fumo delle e-cig altera alcune basi del Dna, in particolare la guanosina, in più organi: oltre che nei polmoni, molto sensibili al fumo, nella vescica e nel cuore».
Tutto ciò è dovuto sia alla nicotina che all'nnk, che «a sua volta forma altri derivati che attaccano le basi del Dna. Nelle cellule umane si è notata inoltre una riduzione delle proteine impiegate nella riparazione dei danni del Dna». Per l'esperto è un dato «allarmante», che però andrebbe confermato nell'uomo e quantificato rispetto al fumo di tabacco e sigaretta. «Nello studio infatti - osserva - il confronto è stato fatto tra fumo di e-cig e aria filtrata. Il fumo di tabacco produce le stesse alterazioni delle sigarette elettroniche, più altre in altre basi del Dna, ma andrebbe verificato se in proporzione i danni del fumo delle sigarette elettroniche sono molto minori o simili a quelli del tabacco».
Per Fabio Beatrice, otorilangoiatra dell'Università di Torino, resta il fatto che «le sigarette elettroniche producono sostanze nocive in misura di almeno il 95% inferiore rispetto al normale fumo da combustione dei prodotti del tabacco tradizionale» e costituiscono di conseguenza «una formidabile alternativa per tutti i fumatori incalliti che non riescono o che non vogliono smettere di fumare».
Corriere Adriatico