Legge l'Sms del marito e scopre l'amante: lui la pesta a sangue

Legge l'Sms del marito e scopre l'amante: lui la pesta a sangue
NOCERA INFERIORE - Legge un Sms a firma dell’amante del marito, ma l’uomo invece di giustificarsi, prende a cazzotti la moglie. ...

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NOCERA INFERIORE - Legge un Sms a firma dell’amante del marito, ma l’uomo invece di giustificarsi, prende a cazzotti la moglie.


Quel rapporto extraconiugale, in sostanza, doveva essere tollerato. Una storia di ordinaria follia, con protagonista un uomo di 33 anni sul quale pende ora una richiesta di processo della Procura, con l’accusa di maltrattamenti contro familiari. A denunciare le violenze proprio la moglie, sposata con l’uomo da nove anni. Ma nell’ultimo periodo - il reato contestato è stato inquadrato nell’arco di un anno - i litigi tra i due sarebbero aumentati a dismisura. Spesso gli insulti dell’uomo erano tali da spaventare anche i figli piccoli, che correvano a nascondersi nelle proprie stanze. Poi il paradosso: la donna era a conoscenza di una relazione extraconiugale del marito da almeno due anni. Motivo per il quale il loro matrimonio andava giorno dopo giorno consumandosi.



Ogni occasione - ha raccontato la donna - era buona per il marito per insultarla, non appena la stessa provava a fare rimostranze su quel "terzo incomodo". «Te ne devi andare, devi morire, trovati un altro». La vittima spesso veniva anche presa a schiaffi, ma non aveva mai denunciato il suo uomo, provando invece a recuperare il rapporto. Fino alla lettura di un sms, nel quale l’amante del marito insultava proprio lei, la moglie naturale.



Dopo l’ennesima richiesta di spiegazioni, ne scaturì a quel punto una nuova aggressione da parte dell’indagato, che stavolta costò alla moglie cinque giorni di prognosi in ospedale. Una volta guarita, la vittima prese con se i figli, scappando di casa, ma non prima di aver denunciato il marito. «Temevo per la mia vita». La Procura ha ora chiuso il cerchio, chiedendo il rinvio a giudizio per il 33enne. A decidere sarà il gip. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico