«Partecipazione all'associazione terroristica dello Stato Islamico». È l'accusa nei confronti di un italo- marocchino arrestato questa mattina dalla...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Perquisizioni sono in corso da parte della Polizia nel Nord Italia nei confronti di soggetti legati ad ambienti dell'estremismo islamico. I 13 decreti di perquisizione sono stati emessi nell'ambito dell'indagine che ha portato in carcere l'italo- marocchino Elmahdi Halili e sono scattati a Milano, Napoli, Modena, Bergamo e Reggio Emilia. Nell'inchiesta sono coinvolti anche alcuni italiani convertiti all'Islam, oltre a cittadini di origine straniera: l'accusa ipotizzata nei è di aver svolto una campagna di radicalizzazione e proselitismo sul web.
Quando il 30 agosto del 2016 il capo della propaganda e portavoce dell'Isis Abu Mohammed Al Adnani fu ucciso ad Aleppo, Elmahdi Halili creò una piattaforma social dove pubblicò tre diverse playlist con i messaggi più famosi del braccio destro di Al Baghdadi, compreso quello in cui dava l'ordine ai lupi solitari presenti in Europa di scatenare la campagna di terrore che ha portato alle stragi del 2015. È quanto hanno accertato gli investigatori della Polizia nell'inchiesta che ha portato in carcere l'italo marocchino.
L'indagine è partita alla fine del 2015, quando Halili ha patteggiato una condanna a due anni di reclusione, con sospensione condizionale della pena, per istigazione a delinquere con finalità di terrorismo proprio per la pubblicazione sul web di una serie di documenti dell'Isis.
MINNITI: "MINACCIA ISIS MAI COSI' FORTE" «Nessuno ha mai detto che fosse finita. Il quadro della minaccia di Isis rimane radicalmente immutato. Anzi, la caduta di Raqqa e Mosul, se da una parte fa venir meno l'elemento 'territorialè del Califfato, dall'altro aumenta la pericolosità dell'altra componente, quella terroristica». Lo sottolinea Marco Minniti, ministro dell'Interno uscente, in un'intervista alla 'StampA'.
«Lo Stato islamico - osserva Minniti - è stato capace di arruolare 25-30 mila foreign fighters da circa 100 Paesi diversi.
Corriere Adriatico