Terrorismo, arrestato italo-marocchino
militante Isis. Minniti: "Minaccia mai così forte"

Terrorismo, arrestato italo-marocchino militante Isis: perquisizioni da Napoli al Nord Italia. Minniti: "Minaccia mai così forte"
Terrorismo, arrestato italo-marocchino militante Isis: perquisizioni da Napoli al Nord Italia. Minniti: "Minaccia mai così forte"
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Mercoledì 28 Marzo 2018, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 10:59

«Partecipazione all'associazione terroristica dello Stato Islamico». È l'accusa nei confronti di un italo- marocchino arrestato questa mattina dalla Polizia al termine di un'indagine dell'Antiterrorismo coordinata dalla procura di Torino. Si tratta di Elmahdi Halili, 23enne autore del primo testo di propaganda dell'Isis in italiano.

Perquisizioni sono in corso da parte della Polizia nel Nord Italia nei confronti di soggetti legati ad ambienti dell'estremismo islamico. I 13 decreti di perquisizione sono stati emessi nell'ambito dell'indagine che ha portato in carcere l'italo- marocchino Elmahdi Halili e sono scattati a Milano, Napoli, Modena, Bergamo e Reggio Emilia. Nell'inchiesta sono coinvolti anche alcuni italiani convertiti all'Islam, oltre a cittadini di origine straniera: l'accusa ipotizzata nei è di aver svolto una campagna di radicalizzazione e proselitismo sul web.

Quando il 30 agosto del 2016 il capo della propaganda e portavoce dell'Isis Abu Mohammed Al Adnani fu ucciso ad Aleppo, Elmahdi Halili creò una piattaforma social dove pubblicò tre diverse playlist con i messaggi più famosi del braccio destro di Al Baghdadi, compreso quello in cui dava l'ordine ai lupi solitari presenti in Europa di scatenare la campagna di terrore che ha portato alle stragi del 2015. È quanto hanno accertato gli investigatori della Polizia nell'inchiesta che ha portato in carcere l'italo marocchino.

L'indagine è partita alla fine del 2015, quando Halili ha patteggiato una condanna a due anni di reclusione, con sospensione condizionale della pena, per istigazione a delinquere con finalità di terrorismo proprio per la pubblicazione sul web di una serie di documenti dell'Isis.

MINNITI: "MINACCIA ISIS MAI COSI' FORTE" «Nessuno ha mai detto che fosse finita. Il quadro della minaccia di Isis rimane radicalmente immutato. Anzi, la caduta di Raqqa e Mosul, se da una parte fa venir meno l'elemento 'territorialè del Califfato, dall'altro aumenta la pericolosità dell'altra componente, quella terroristica». Lo sottolinea Marco Minniti, ministro dell'Interno uscente, in un'intervista alla 'StampA'.

«Lo Stato islamico - osserva Minniti - è stato capace di arruolare 25-30 mila foreign fighters da circa 100 Paesi diversi. La più importante legione straniera che la storia moderna ricordi. Molti sono morti, ma i sopravvissuti stanno cercando rifugio altrove. Anche qui in Europa». L'appello di Minniti al governo che verrà affinchè continui con le espulsioni contro i radicalizzati. Sull'inchiesta legata all'imam di Foggia, Minniti osserva: «La cosa importante oggi è soffermarci su questa indagine esemplare, che ha dimostrato con prove solari uno scenario assolutamente agghiacciante. Una cosa che non ha eguali in Occidente. L'unica cosa che si può associare alla 'scuolà di Foggia sono le immagini che provenivano dal profondo dell'Iraq e della Siria, quelle di bambini addestrati a usare la pistola o utilizzati per esecuzioni capitali». Sulla condizione dei migranti in Libia, Minniti spiega che «con Oim e Unhcr si è potuto stabilire, in Libia, chi ha diritto alla protezione internazionale.

E questi rifugiati sono arrivati in Italia attraverso corridoi umanitari gestiti dal governo italiano. Chi scappa dalla guerra non lo devono portare qui gli scafisti, ce ne occupiamo noi. L'Oim ha fatto più di 22500 rimpatri volontari assistiti dalla Libia ai Paesi d'origine. L'Italia è stato il primo Paese ad aver organizzato un corridoio umanitario da Tripoli direttamente in Europa. Controllo dei confini, aiuti umanitari, intervento per gestire i rimpatri volontari, aiuto a chi ha diritto alla protezione internazionale. Può diventare un modello, che tiene insieme umanità e sicurezza. Forse l'unico possibile». 

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