Influenza, quest'anno sarà più aggressiva: «Due nuovi virus, a rischio 17 milioni di italiani»

Influenza, quest'anno sarà più aggressiva: «Due nuovi virus, a rischio 17 milioni di italiani»
ROMA - L'influenza che verrà si annuncia più cattiva: colpirà 6-7 milioni di italiani, ma sommata ai virus 'cugini' delle sindromi parainfluenzali...

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ROMA - L'influenza che verrà si annuncia più cattiva: colpirà 6-7 milioni di italiani, ma sommata ai virus 'cugini' delle sindromi parainfluenzali potrebbe mettere a letto fino a 15-17 milioni di connazionali.


Questi i numeri previsti per la prossima stagione invernale da Fabrizio Pregliasco, intervenuto oggi a Milano a un incontro promosso da Assosalute-Associazione nazionale farmaci di automedicazione. L'influenza 2016-2017, spiega l'esperto, farà ammalare circa 2 milioni di persone in più rispetto all'edizione 2015-2016 quando sono stati registrati meno di 5 mln di casi.  «Tutto dipenderà anche dall'andamento del meteo», tiene a precisare Pregliasco, virologo e ricercatore del Dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell'università degli Studi milanese e direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi del capoluogo lombardo: «Se questo inverno dovesse essere più lungo e freddo - dice - sicuramente si avranno molti più pazienti influenzati; se invece sarà un periodo con molti sbalzi termici si ridurrà la quota di vera influenza, ma potrebbero esserci più casi di sintomi simili-influenzali».

Dei 3 virus influenzali attesi per quest'anno, 2 sono 'new entry'. «Secondo le previsioni - riferisce Pregliasco - a circolare saranno il virus A/California/7/2009», l'H1N1 responsabile della 'pandemià del 2009, «insieme al virus A/Hong Kong/4801/2014 (H3N2)-nuova variante, e al virus B/Brisbane/60/2008 (lineaggio B/Victoria)-nuova variante, tutti presenti nella nuova composizione vaccinale».  E se per l'influenza vera «c'è ancora tempo, è bene iniziare a pensare alla vaccinazione che partirà come ogni anno da ottobre», raccomanda lo specialista.


L'iniezione 'scudò è consigliata in particolar modo ai soggetti più a rischio ai quali si rivolge la campagna vaccinale, perché una mancata prevenzione può causare gravi rischi alla salute. «I pochi casi sporadici di influenza che sono stati già isolati - evidenzia il virologo - dimostrano da un lato l'efficienza degli attuali sistemi di sorveglianza, e dall'altra 'ci fanno giocò perché i ceppi individuati sono quelli contenuti nel vaccino di quest'anno». In altre parole, «confermano più che mai l'opportunità di aderire a una forma di prevenzione efficace e sicura».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico