India, ginecologo salva una neonata dal soffocamento poi muore d'infarto

India, ginecologo salva una neonata dal soffocamento poi muore d'infarto
Ha suscitato un'ondata di emozione la morte del ginecologo stroncato da un attacco cardiaco, un attimo dopo avere salvato dal soffocamento una neonata. La tragedia, secondo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ha suscitato un'ondata di emozione la morte del ginecologo stroncato da un attacco cardiaco, un attimo dopo avere salvato dal soffocamento una neonata. La tragedia, secondo quanto racconta il Times of India, è accaduta due sere fa, nell'ambulatorio di base di Patanda, nel distretto di Midnapore, in Bengala Occidentale.


Bibhas Khutia, 48 anni, lavorava da quindici anni nel centro di salute di base del distretto: a metà mattina si era presentata, con le doglie, Sonali Maji, il suo parto era stato più complicato del previsto: assistita dal medico e da una infermiera, la donna era riuscita a far nascere una bimba, dopo 12 ore di travaglio. La neonata, però, non dava segni di vita, e il medico si era buttato a rianimarla con tutte le sue energie. Dopo qualche minuto di tentativi, non appena la piccola ha emesso il primo vagito, Bibhas è crollato a terra, col cuore spezzato. L'infermiera, che non disponeva di un defibrillatore, non è riuscita a quel punto a salvare anche lui: Bibhas è arrivato alla clinica della città più vicina già privo di vita. I media indiani lo descrivono oggi come un eroe, mentre i conoscenti raccontano che soffriva da tempo di crisi coronariche, ma che, troppo preso dal lavoro, che per lui era quasi una missione, cui dedicava anche venti ore al giorno, per la mancanza di altri medici nella zona, non aveva trovato il tempo di allontanarsi per sottoporsi ad una angiografia.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico