Maltrattamenti, mai meno rapporti in un mese: convivente impone alla ex il calendario del sesso. Lei tenta il suicidio

Maltrattamenti, mai meno rapporti in un mese: convivente impone alla ex il calendario del sesso
«Mai meno rapporti in un mese». Così un teramano avrebbe imposto alla ex una sorta di calendario del sesso. Ora verrà processato per maltrattamenti. ...

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«Mai meno rapporti in un mese». Così un teramano avrebbe imposto alla ex una sorta di calendario del sesso. Ora verrà processato per maltrattamenti.


Lei era rimasta in silenzio a subire i maltrattamenti psicologici del convivente per oltre dieci anni al termine dei quali la sua disperazione l'ha spinta addirittura a tentare il suicidio prima di decidersi a lasciare la casa dove aveva vissuto il suo inferno. Un gesto che secondo quell'uomo era stato, invece, «un capriccio», a conferma del suo totale disinteresse nei confronti della compagna che ha trovato poi il coraggio di denunciarlo. Ed è a processo, adesso, che lui dovrà difendersi da un'accusa che ha sempre respinto.

Di fronte a lui ci sarà la sua ex, che attraverso l'avvocata Monica Passamonti, si è già costituta parte civile, pronta a confermare i suoi racconti. Condotte ripetute di denigrazione, violenza verbale e vessazioni di carattere economico messe in atto dall'uomo, un 37enne della provincia di Teramo, che hanno soggiogato psicologicamente la donna con la quale ha convissuto, facendo leva proprio sulla sua totale dipendenza affettiva ed economica, sostiene oggi l'accusa.

Anche durante l'intimità di coppia il 37enne avrebbe esercitato pressioni psicologiche, imponendo alla compagna pratiche particolari, annotando sul calendario la frequenza dei loro rapporti, che non sarebbero dovuti diminuire altrimenti lui si sarebbe trovato un'amante. Questa era la minaccia. Dopodiché via i soldi dal conto corrente cointestato. Nessuna frequentazione con i suoi familiari (genitori, sorelle e amiche). E no ai capelli corti a treccia perché un'acconciatura uguale a quella di sua suocera, considerata dal 37enne una persona «cattiva e velenosa».

A tutto questo, prolungato negli anni, si sarebbe aggiunta anche l'ulteriore e dolorosa sofferenza per la donna di aver subito pure l'impedimento di poter raggiungere il desiderato ruolo di madre perché l'uomo che le stava accanto, così come ora viene contestato all'imputato, le diceva che ormai era vecchia, aggiungendo la frase: «Io i figli non te li faccio fare perché i figli sono solo dei problemi». Mentre per lui, a quanto pare, il vero problema era il look della compagna poiché le imponeva ciò che doveva indossa, senza tenere in considerazione il suo volere e la sua personalità. Così, quando lei non ce l'ha più fatta ed è crollata alla fine in uno stato di depressione anziché starle accanto, ha addirittura sminuito e considerato «un capriccio» quel suo gesto estremo che per fortuna non è riuscito. Una vicenda drammatica, ancora tutta da provare in tribunale, che però racconta il coraggio di una donna ritrovato dopo aver subito anni di maltrattamenti psicologici di cui, purtroppo, ancora porta quei segni non visibili addosso. A luglio inizierà il processo.
 

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Corriere Adriatico