Ilary, 9 anni disabile, non può seguire compagni in gita. Mamma furiosa su Fb

Ilary, 9 anni, non può seguire i compagni in gita perché disabile. La rabbia della mamma su Facebook
ROMA - Ilary è dovuta restare a in colasse mentre i suoi compagni partivano per la gita scolastica in direzione Castel Porziano per visitare la tenuta presidenziale. Era...

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ROMA - Ilary è dovuta restare a in colasse mentre i suoi compagni partivano per la gita scolastica in direzione Castel Porziano per visitare la tenuta presidenziale. Era felicissima la mattina, pronta per una giornata insieme ai suoi amichetti. Poi la brutta sorpresa. Il pullmino con lo scivolo per disabili della scuola è stato posto sotto sequestro e lei, afflitta da tetraparesi spastica e costretta sulla sedia a rotelle, non ha potuto aggregarsi. Il mezzo sostitutivo non 



È accaduto Istituito comprensivo Ardea II di Roma e la sfortunata protagonista è una bambina di soli 9 anni. L'episodio ha scatenato la rabbia della mamma Federica D'Orta che su Facebook ha mostrato tutto il suo disappunto pubblicando un video in diretta (poi rimosso). 

«Tutti i bambini stanno andando in gita tranne mia figlia, disabile di 9 anni - ha detto la mamma sui social - Questo perché il pulmino che avrebbe dovuto portare lei è stato posto sotto sequestro. E a pagarne le conseguenze è una bimba disabile che, invece di andare a divertirsi con i propri compagni di scuola, resta in classe da sola. Da sola!!! Questa è discriminazione. Altro che inclusione!». 

«Ho chiesto - ha proseguito la donna - di annullare o almeno di rimandare l’uscita, ma non è stato fatto nulla. La gita è stata comunque fatta come se non ci fosse alcun problema, anzi: hanno detto che siamo noi i cattivi perché non veniamo in contro alla scuola». Per Ilary sarebbe stata la prima vera gita della sua vita, questo anche grazie alla maestra di sostegno che la segue nelle sue attività scolastiche. Un sogno che si è infranto di fronte alla problematica del pullmino che, tuttavia, non ha fermato i suoi compagni.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico