Collaboratore di Corona: «I soldi trovati a casa non potevano derivare dalle serate»

Fabrizio Corona
ROMA - “Io mi occupavo dell’organizzazione delle serate di Fabrizio Corona. In nove mesi ne avremo fatte circa 500”. Parla Fabrizio Scippa, che da...

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ROMA - “Io mi occupavo dell’organizzazione delle serate di Fabrizio Corona. In nove mesi ne avremo fatte circa 500”. Parla Fabrizio Scippa, che da novembre 2015 ha organizzato le serate per Corona.

“Io ero un semplice curatore di contratti - spiega - Tutto quello che riguardava i pagamenti passava ad altri. Potevano essere effettuati dei pagamenti in nero poco prima, quel pagamento poteva essere fatto in contanti e poi l’amministrazione si assumeva la responsabilità di postdatare la fattura”.
Secondo il collaboratore, i soldi trovati in casa di Corona non possono provenire tutti dalle serate fatte nei vari locali. La cifra sarebbe eccessiva e, soprattutto, sarebbe stata pagata tutto in nero mentre lui garantisce l’esistenza di contratti.
Scippa ha affrontato momenti anche difficili con Corona.
“Non sono mai stato l’autista di Fabrizio. Se sono dipendente di un’azienda cerco di facilitare il lavoro, soprattutto per me stesso. Riuscivo a farmi dare delle auto a noleggio anche senza garanzie di carta di credito, ma le avevo per la persona che sono. Siamo arrivati quasi alle mani con Fabrizio perché lui non mi aveva pagato parte delle provvigioni, gli ho chiesto di saldare almeno le multe. Lui non ha voluto e io mi sono fatto intestare le multe per correttezza verso quelle persone”.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico