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Droni, guerra elettronica e nuove strategie di battaglia. Sono queste le premesse che il generale Oleksandr Syrskyi ha messo in chiaro nel suo primo commento pubblico da quando ha assunto il comando delle Forze Armate ucraine. Syrsky è stato nominato giovedì pomeriggio dal presidente Zelensky dopo il siluramento del super generale Valerii Zaluzhnyi in un controverso riassetto che segna il più grande rimpasto militare dall’invasione su vasta scala della Russia quasi due anni fa. Secondo il nuovo numero uno delle Forze Armate «solo i cambiamenti e il miglioramento costante dei mezzi e dei metodi di guerra renderanno possibile il successo del conflitto contro la Russia" individuando i droni e la guerra elettronica come le nuove tecnologie in grado di aiutare l'Ucraina a ottenere la vittoria.
La risposta a Putin
Questa nuova strategia nasce per rispondere alle mosse di Putin emerse nelle ultime settimane. La nuova guerra russa all'Ucraina (e in prospettiva alla Nato) si sta infatti sviluppando su un nuovo terreno, quello digitale. Le minacce nucleari, i test atomici, i missili balistici rappresentano un pericolo costante, ma ciò che sta emergende è un lavoro sottotraccia sul campo elettronico. La Russia sta testando le nuove "armi" per mettere in crisi le difese dell'Alleanza Atlantica, sfruttando a sua vantaggio l'innovazione tecnologica. Ma non tutto sembra funzionare come previsto. La strategia? Creare interferenze nelle comunicazioni, rendersi invisibile o spezzare le connessioni avversarie. A gennaio, sono stati rilevati disturbi nelle parti orientali e sud-orientali della Finlandia, il nuovo membro dell'Alleanza, dopo i rapporti di un ricercatore di intelligence open source secondo cui il responsabile era un "Baltic jammer" russo. Il Ministero della Difesa russo ha confermato che le sue unità EW a Kaliningrad avevano condotto esercitazioni per interrompere i segnali radio e satellitari.
Il quadro della guerra
Il cambio ai vertici dell'Esercito di Kiev arriva mentre le forze ucraine affrontano il periodo più difficile dalle prime settimane di guerra.
I timori delle truppe
Parte delle preoccupazioni su Syrskyi tra i militanti di base riguardano la sua reputazione di generale «in stile sovietico» che avrebbe poca considerazione per la vita delle sue truppe. Ex comandante delle forze di terra, a Syrskyi viene attribuito il merito di aver ideato la difesa di Kiev all'inizio della guerra e la riuscita controffensiva nella regione di Kharkiv alla fine del 2022, ma è stato anche criticato per aver continuato a combattere nella difesa, alla fine fallita, di Bakhmut. Una battaglia che costò un numero considerevole di vite. Forse proprio per rispondere a questa critica, Syrskyi nella sua dichiarazione di oggi ha detto: «La vita e la salute dei militari sono sempre state e sono il valore principale dell’esercito ucraino».
La mancanza di munizioni
Le forze ucraine stanno fronteggiando una critica mancanza di forze di fanteria, con i militari al fronte sempre più esausti e demotivati. È questo che il quadro che, a quasi due anni dall'inizio della guerra il 24 febbraio 2022, decine di militari e comandanti descrivono al Washington Post, sottolineando come la mancanza di forze fresche costituisce il problema più critico ora che la Russia ha ripreso l'iniziativa dell'offensiva sul campo e alzando il tiro dei suoi attacchi. Ed in questo quadro di posizione indebolita, non è chiaro come la decisione, tutta politica, di Volodymyr Zelensky di licenziare Valery Zaluzhny e mettere al capo della forza armate il generale Oleksandr Syrskyi possa migliorare gli equilibri sul campo di battaglia, si chiede il Guardian. Prima dell'inizio del braccio di ferro tra Zelensky e il Zaluzhnyi, la cui popolarità veniva considerata una minaccia politica dal presidente che del resto aveva perso fiducia in lui dopo il fallimento della controffensiva estiva, il generale aveva detto chiaramente che il Paese aveva bisogno di mezzo milione di nuovi militari.
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