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Il governo sta preparando un nuovo Dpcm. Un decreto che sarà in bilico tra il rigore anti-contagio e la paura di una nuova crisi per il mondo del lavoro, prima di tutto ristoranti e palestre. Sono ancora in corso le trattative sui provvedimenti da inserire nel nuovo Dpcm: un documento ancora incompleto che il Governo spera sia condiviso il più possibile con le Regioni, pronte a tendere una mano e ancora convinte dell'idea della didattica a distanza alle superiori. Alcune certezze già ci sono: smartworking fino al 70-75% e un'ulteriore stretta sulla movida.
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L'idea di base - ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza in un vertice con i governatori - è l'irrigidimento delle misure per alcune attività 'non essenzialì, tutelando occupazione e scuola. L'obiettivo è «evitare di arrivare ai livelli» di Francia e altri Paesi Ue. Ma Confcommercio e Cgia, sul fronte economico, prefigurano «scenari bui». Lo scopo è di scongiurare il più possibile che nuove misure gravino sugli esercenti dei settori al centro della stretta, dai pub alle palestre. «Non mi pare però che i ristoranti e gli esercizi che assicurino posti a sedere nel rispetto dei protocolli debbano rientrare nella categoria dei locali dove ci sono assembramenti», spiega il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, il quale chiede anche garanzie per il ristoro di quei settori toccati dai provvedimenti. «Stiamo lavorando - aggiunge il presidente della Liguria, Giovanni Toti - ad interventi che al momento escludono il coprifuoco modello francese e ulteriori strette a bar e ristorazione, che però devono continuare a rispettare le regole con grandissimo rigore».
MOVIDA Tra i governatori non è ancora emersa una proposta definitiva dalle Regioni e tra le ipotesi c'è quella di fissare la chiusura dei locali alle 23.
SCUOLA E TRASPORTI Resta aperto il confronto sui trasporti e per le lezioni a distanza - in particolare per gli studenti del quarto e quinto anno delle superiori. Le Regioni chiedono di incontrare il ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, nelle prossime ore per affrontare definitivamente la questione in attesa del passaggio definitivo con il governo, affinché venga messo nero su bianco del decreto. Una delle ipotesi, proposta dall'Umbria, è quella di un periodo sperimentale di 15 giorni di 'Dad', fino al 30 ottobre.
GIOCO E PALESTRE A fare le spese delle nuove misure potrebbero essere anche il settore del gioco legale e le attività sportive. Dall'ipotesi più restrittiva della chiusura di tutte le palestre e piscine a quella di vietare solo gli sport di contatto praticati in modo dilettantistico. «Si valuti di tutelare almeno le squadre, che possono rispettare i nuovi protocolli», indicano le Regioni. Inevitabile l'allarme delle associazioni di categoria, già affannate per le strette del lockdown di primavera. Dal rapporto elaborato da Confcommercio si prevede che il «quarto trimestre si apre all'insegna di una rinnovata e profonda incertezza alimentata dalla dinamica dei contagi» con il risultato che i settori della «convivialità» e del turismo «non verranno coinvolti dalla ripresa del Pil». Per il mese di ottobre Confcommercio stima un incremento dello 0,9% congiunturale dep prodotto che si traduce in una decrescita su base annua del 5,1%. Per colpa del virus «rischiamo di bruciare 160 miliardi di Pil», avverte la Cgia di Mestre secondo cui il Pil potrebbe calare, rispetto al 2019, del 10%. Contro la Regione Lombardia si è scagliata, che ha già sospeso tutte le attività di gioco legale, si scagliano i sindacati del settore - preoccupati che ora le restrizioni siano estese in tutto il Paese.
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