Giuseppe stroncato a 39 anni dalla leucemia, il donatore di midollo trovato non si è presentato

Giuseppe morto a 39 anni di leucemia, il donatore di midollo trovato non si è presentato
Giuseppe Pustorino è morto a 39 anni di leucemia lo scorso 28 novembre a Bergamo. Medico, neurologo, originario di Reggio Calabria, ha lottato poco più di un anno...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Giuseppe Pustorino è morto a 39 anni di leucemia lo scorso 28 novembre a Bergamo. Medico, neurologo, originario di Reggio Calabria, ha lottato poco più di un anno contro la malattia che lo ha colpito all'improvviso. Ha sperato fino all'ultimo giorno in un donatore. Lo aveva anche trovato, compatibile all'80%, che è già una rarità. Ma il donatore, quel giorno, non si è presentato. Si sono completamente perse le tracce e Giuseppe è morto. A nulla è servito il gesto della sorella Maria Cristina che ha donato il suo di midollo, compatibile "solo" al 50%. 





Giuseppe è morto, vittima del lato più brutto di una sliding door che avrebbe potuto salvarlo. Non c'è certezza in questo, lo sa anche la famiglia. Il fratello Pietro però, raccontando al Corriere della Sera, ammette che quel giorno che il donatore non si è presentato «Giuseppe è morto due volte». 

«Non ci sono parole per esprime quanto sia grande il vuoto che ha lasciato. Ha combattuto questa sua battaglia con grande forza e coraggio, aggrappato alla vita con una gran voglia di vivere che l´ha sempre contraddistinto. Per lui, ogni giorno valeva la pena di essere vissuto a pieno e tutto ciò che esisteva al mondo era una meraviglia solo per il fatto stesso di esistere. Questa la sua filosofia di vita, questo il suo grande insegnamento. Il suo sorriso, la sua gioia di vivere, il suo altruismo non li dimenticheremo mai». Questo è stato scritto sulla pagina Facebook che era stata creata per cercare supporto. Una corsa contro il tempo a caccia di un donatore, poi le cure sperimentali. Ma la malattia correva ancora più veloce e non gli ha dato scampo.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico