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In una lettera, scritta l'11 aprile 1950 a un gruppo di studenti ebrei residenti in America, Albert Einstein sosteneva che uno scienziato non può credere nella storia della creazione biblica della Torah, sostenendo che la scienza «sostituisce e supera» tali concetti religiosi. La lettera, un documento straordinario del fisico che ha scoperto la teoria della relatività è ora messa all'asta presso la Raab Collection di Ardmore, in Pennsylvania, ed è valutata 125.000 dollari.
Secondo il sito web della Raab Collection, sebbene esistano altre lettere che descrivono il punto di vista di Einstein su Dio e sull'ebraismo, questa offre la visione del fisico interpellato a spiegare le sue personali convinzioni religiose.
La lettera
Einstein scrisse la lettera in risposta a Martha Munk, moglie del rabbino tedesco Michael L. Munk, che all'epoca era una delle voci più importanti del mondo ebraico ortodosso. I Munk fuggirono dalle persecuzioni qualche anno dopo Einstein, il quale se ne andò nel 1933 e divenne cittadino americano nel 1940.
Nella corrispondenza di Martha Munk chiedeva ad Eistein se pensasse che possibile per uno scienziato moderno conciliare l'idea della creazione del mondo da parte di Dio con le sue conoscenze scientifiche.
Non accettava la storia della creazione
Einstein rispose affermando che riteneva che l'interpretazione letterale della Bibbia vedeva Dio come creatore dell'universo.
In precedenza una altra lettera di Einstein del 1954 indirizzata al filosofo Eric Gutkind, che riportava le riflessioni su Dio, la Bibbia e l'ebraismo, spesso definita "Lettera di Dio", è stata venduta nel 2018 per quasi 3 milioni di dollari presso la casa d'aste Christie's di New York.
Corriere Adriatico