Fugge a tutto gas con l'auto piena di esplosivo a Roma

Fugge a tutto gas con l'auto piena di esplosivo a Roma: catturato dalle Volanti
ROMA - I poliziotti hanno rischiato moltissimo. Addirittura di saltare in aria. E’ accaduto venerdì pomeriggio, quando l’equipaggio di una volante, nella...

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ROMA - I poliziotti hanno rischiato moltissimo. Addirittura di saltare in aria. E’ accaduto venerdì pomeriggio, quando l’equipaggio di una volante, nella periferia del Casilino, ha dovuto inseguire un uomo su una Punto nera che non si è fermato all’alt. Dopo un rocambolesco inseguimento, la polizia ha arrestato il fuggitivo scoprendo che nell’auto era stato riposto un chilo e trecento grammi d’esplosivo.


Si tratta di un derivato del perossido di acetone, materia molto grezza ma con una specifica controindicazione: evitare le scosse, anche minime. Ecco che la pattuglia intervenuta, costretta a gettarsi in uno spericolato inseguimento, a volte ravvicinato, ha rischiato di fatto di essere travolta da un’eventuale esplosione. A finire in manette è stato un moldavo di 25 anni, con precedenti per furto. Gli investigatori, dopo avere investigato sull’arrestato ed i suoi contatti, sono sicuri che il rudimentale esplosivo potesse servire per un colpo in banca: far saltare la protezione di un bancomat.

L’uomo di 25 anni  si è comportato come una furia. Al volante dell’auto ha cercato di seminare i poliziotti in ogni modo. Ha percorso via Roccacencia a tutta velocità per poi imboccare alcune strade contromano. Non c’era modo di fermarlo. Addirittura è andato addosso a un altro automobilista. Il moldavo è arrivato ad un tratto di campagna dove ha continuato la fuga a piedi. I poliziotti l’hanno inseguito nella radura e, ad un certo punto, si sono dati per vinti: del fuggitivo neanche l’ombra.


Ma un agente ha avuto la prontezza di osservare un canale di scolo e, così, ha visto la testa del ricercato che spuntava dall’acqua. Ecco che dopo alcuni momenti concitati, l’uomo è finito in manette. Quando gli investigatori hanno aperto l’auto dell’arrestato hanno trovato una sostanza bianca, di cristalli. Subito hanno compreso che non si trattava di droga ma di qualcosa di ben più sinistro. La conferma si è avuta quando sono arrivati sul posto gli artificieri della polizia anche con un cane addestrato. Nessun dubbio: un chilo e 300 grammi di TATP (perossido di acetone). Da indiscrezioni sembra che l’esplosivo sia legato alla malavita straniera, quella specializzata in assalti alle banche. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico