La Francia torna oggi alle urne - poco più di un mese dopo il voto per l'Eliseo - per le elezioni legislative, con il ballottaggio previsto il 18 giugno. Un...
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Si vota secondo un sistema uninominale maggioritario a doppio turno. La circoscrizione può andare ad un solo candidato, quello che ha ottenuto una maggioranza dei voti e che conquista il seggio a nome della sua formazione politica. Esistono regole di qualificazione precise: un candidato può vincere fin dal primo turno se ottiene il 50% dei voti espressi che rappresentino almeno il 25% degli aventi diritto. Diversamente dalle presidenziali, risulta dunque determinante il tasso di astensione. Se nessun candidato soddisfa queste condizioni, viene organizzato un secondo turno: la regola per qualificarsi non è quella di ottenere uno dei due primi risultati ma di ottenere i voti di almeno il 12,5% degli aventi diritto. Può dunque accadere che vi siano tre, quattro candidati al secondo turno. Vince tra loro chi arriva primo.
L'obiettivo dei partiti è quello di ottenere almeno 289 deputati (quindi vincere in 289 circoscrizioni) per aver la maggioranza assoluta all'Assemblea nazionale e potere così applicare il programma senza dover negoziare con le altre formazioni politiche. Dal 2002 l'astensione alle legislative continua ad aumentare e nel 2012 ha raggiunto il doppio di quelle delle presidenziali. Eppure, un presidente eletto non può muoversi senza avere una maggioranza all'Assemblea nazionale. Secondo la costituzione è il governo a decidere la politica del paese e l'assemblea a votare le leggi. Se una maggioranza di deputati appartiene ad una famiglia politica diversa da quella del presidente il governo avrà lo stesso colore politico dell'assemblea e la politica attuata sarà quella della maggioranza parlamentare e non quella del capo dello stato. Questo è accaduto con le tre coabitazioni (1986-88, 1993-95 e 1997-2002).
Per evitare il rischio che il potere si configuri in questo modo, Jacques Chirac e Lionel Jospin hanno voluto riformare il mandato del presidente della Repubblica per allinearlo alla durata del mandato dei deputati.
Corriere Adriatico