«Foto hard per pagarsi cellulare e vestiti firmati»: la nuova "moda" tra i ragazzini

«Foto hard per pagarsi il cellulare e vestiti firmati»: la nuova "moda" tra i ragazzini
PERUGIA - Foto a luci rosse in cambio di regali. Soprattutto in cambio di soldi per acquistare vestiti e cellulari. Dunque non situazioni legate alla «sussistenza» ma...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PERUGIA - Foto a luci rosse in cambio di regali. Soprattutto in cambio di soldi per acquistare vestiti e cellulari. Dunque non situazioni legate alla «sussistenza» ma volte solo ed esclusivamente a poter mettere le mani su prodotti di un certo tipo per evitare di essere da meno degli amici: questo è quanto accade nel mondo dei giovanissimi, fenomeni definiti in continuo aumento.


Questo è l’allarmante stato delle cose messo in evidenza dalla relazione della Corte d’appello di Perugia in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. «Sempre con maggiore frequenza - è scritto nella relazione - si assiste a forme di adescamento di minorenni disposti a mettere a disposizione il proprio corpo per il soddisfacimento del piacere sessuale da parte di adulti, dietro pagamenti di un prezzo o la dazione di regalie di valore significativo. Tali fenomeni, di competenza distrettuale, si rinvengono in tutto il territorio umbro e sono spesso legate a forme di perversione e a volte anche di diminuita capacità di intendere e di volere da parte degli indagati».
Insomma, ragazzini che finiscono preda di malintenzionati a causa, sempre più spesso, del desiderio di avere soldi da parte per acquistare quanto desiderano o che riescono direttamente a farseli regalare da chi chiede loro foto o comunque atteggiamenti osè in cambio.

Nelle pagine della relazione, sempre in riferimento al mondo dei giovanissimi e a quanto viene trattato dal tribunale e dalla procura per i Minori, il discorso più o meno negli stessi termini vira sulla questione furti e spaccio.

Anzitutto viene rilevato come ormai i due fenomeni non siano più appannaggio solo di certi gruppi e di certe nazionalità ma come, «in una sorta di integrazione antisociale», si rilevi la presenza di vere e proprie gang multietniche «assai di frequente in concorso con minorenni italiani». In secondo luogo, sono le motivazioni a colpire: «La sensazione è che non si tratti più di reati “di sussistenza”, determinati da bisogni di sopravvivenza, come è stato per lungo tempo (immigrazione economica), ma che la devianza abbia come causa principale la necessità per il giovane non italiano di uniformarsi “al gruppo” (sempre più eterogeneo e multietnico nella sua struttura), sì da dover avere gli stessi oggetti-status symbol: apparati tecnologici sempre più sofisticati, costosi, abiti firmati, disponibilità economica per consumo di gruppo di alcol-droga, con conseguenti, quanto inevitabili, poli-abusi». Nel periodo in esame sono stati esauriti 444 procedimenti a carico di noti; 160 le richieste di rinvio a giudizio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico