Fortuna, linciato in cella il presunto orco dagli altri detenuti, salvato dagli agenti

NAPOLI - Un vero e proprio linciaggio in cella. Raimondo Caputo, il 43enne arrestato per l'omicidio della piccola Fortuna Loffredo, è stato aggredito e picchiato nella...

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NAPOLI - Un vero e proprio linciaggio in cella. Raimondo Caputo, il 43enne arrestato per l'omicidio della piccola Fortuna Loffredo, è stato aggredito e picchiato nella cella al terzo piano del padiglione "Roma" del carcere di Poggioreale dagli stessi detenuti che con lui dividevano la stanza. Il fatto - che viene confermato al "Mattino online" da una fonte autorevole - è accaduto lo stesso giorno in cui il presunto assassino della bimba di sei anni è stato tradotto in carcere. Ad evitare che il dramma si trasformasse in tragedia sono stati due agenti della Polizia Penitenziaria, che hanno sottratto alla furia degli aggressori il 43enne.



I detenuti del padiglione che ospita nel più sovraffollato e antiquato carcere italiano, quello di Poggioreale, hanno decretato la loro sentenza nei confronti di Caputo: "colpevole". E non hanno aspettato per eseguirla: l'uomo è stato violentemente pestato dai suoi stessi compagni di cella. Tra loro c'è anche il giovane che un anno fa venne arrestato per le sevizie commesse ai danni di un ragazzino a Pianura.

A salvare Caputo, come detto, sono stati gli agenti della Penitenziaria, allarmati dalle urla che provenivano dalla cella al terzo piano del padiglione Roma, che ospita i cosiddetti "sex offenders", autori di reati gravi legati alla sfera sessuale. La direzione del carcere è immediatamente intervenuta attivando un'indagine interna per identificare gli aggressori. Presto anche la Procura di Napoli potrebbe aprire un facicolo sul'accaduto. Nel frattempo Raimondo Caputo è stato trasferito in altra cella, in isolamento.
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Corriere Adriatico