Fidanzati morti in Abruzzo, l'appello dei genitori: «Sono passati più di due anni, vogliamo giustizia»

La procura di Sulmona ha chiesto per due volte la proroga delle indagini preliminari

Fidanzati morti in Abruzzo, l'appello dei genitori: «Sono passati più di due anni, vogliamo giustizia»
Incidente mortale dopo una gita sul lago di Barrea, in provincia dell'Aquila, costato la vita a due giovani fidanzati che erano venuti in Abruzzo solo per divertirsi tra la...

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Incidente mortale dopo una gita sul lago di Barrea, in provincia dell'Aquila, costato la vita a due giovani fidanzati che erano venuti in Abruzzo solo per divertirsi tra la natura del Parco. A chiedere giustizia e verità sono i genitori, chiusi nel più profondo dolore, di Maurizio Tortola e Rossana Di Noia, i due fidanzati motociclisti 31enni di Isernia, che hanno perso la vita sulla Strada regionale 83 Marsicana, il 4 luglio del 2021, nell’impatto frontale, con un’auto. L’appello dei parenti delle vittime, supportati dallo Studio3A che li assiste, è rivolto alla procura di Sulmona, affinché proceda alla chiusura delle indagini preliminari, con richiesta di rinvio a giudizio, per l’automobilista 48enne di Campobasso, indagato per omicidio stradale. Nonostante siano trascorsi oltre due anni e mezzo dall’incidente, la famiglia dei giovani fidanzati, è ancora in attesa di risposte concrete.

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«Sono passati ormai più di due anni e mezzo da quel terribile incidente – si legge nella nota divulgata da Studio3A - ma da allora, nonostante le innumerevoli richieste di accesso agli atti e di conoscere lo stato dell’arte del procedimento, l’unico riscontro ottenuto riguarda i risultati della perizia medico legale, che non hanno fatto che confermare come la morte dei due fidanzati, sia stata dovuta esclusivamente alle lesioni causate dall’incidente e come siano risultati entrambi, totalmente negativi ad alcol e droghe. Si sa anche che in data 26 agosto 2022, il pm che avrebbe successivamente acquisito il fascicolo, dopo che era già stata chiesta e ottenuta una proroga di sei mesi per concludere le indagini, alla scadenza dei termini ne ha domandata un’altra, in attesa del deposito della consulenza tecnica cinematica disposta autonomamente dalla procura per stabilire con certezza dinamica, cause e tutte le responsabilità del sinistro. Da allora più nulla». 

 

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Corriere Adriatico