Strage di studenti, la Farnesina conferma morte 7 ragazze italiane. Autista indagato

ROMA - Le autorità spagnole hanno confermato che le vittime italiane dello schianto del bus in Catalogna sono sette. È stato il ministro dell'interno catalano...

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ROMA - Le autorità spagnole hanno confermato che le vittime italiane dello schianto del bus in Catalogna sono sette. È stato il ministro dell'interno catalano Jordi Janè, secondo quanto riferisce el Pais, a fornire le nazionalità di tutte le ragazze morte. Ci sono anche due tedesche, una romena, una uzbeka, una francese e una austriaca.


Le vittime italiane sono Francesca Bonello; Elisa Valent; Valentina Gallo; Elena Maestrini; Lucrezia Borghi; Serena Saracino; Elisa Scarascia Mugnozza. Le famiglie, si apprende, sono informate ma non hanno ancora fatto il riconoscimento, tranne per Valentina Gallo. Sono invece sei i feriti italiani: due sono stati già dimessi ma due dei quattro ancora ricoverati sono gravi.  
 

L'autista dell'autobus degli studenti Erasmus è indagato per 13 omicidi per 'imprudenza', secondo il codice spagnolo, dopo il tragico incidente di ieri in Catalogna che ha fatto 13 morti e 34 feriti, riferisce il quotidiano catalano La Vanguardia. L'uomo, 63 anni, è stato rimesso in liberta la notte scorsa dopo essere stato interrogato a lungo dalla polizia regionale catalana. Ora è ricoverato in terapia intensiva per una contusione polmonare e non potrà quindi presentarsi, oggi alle 10.00, davanti al giudice come era previsto. Lo ha detto il ministro dell'interno catalano Jordi Janè, secondo quanto riferisce el Pais.

Una «partecipazione personale molto sentita verso le famiglie» delle ragazze rimaste vittime dell'incidente del bus in Catalogna, ma anche la certezza che Erasmus è una «esperienza straordinaria». Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, partecipando a Unomattina, dopo che già ieri notte aveva dato la sua vicinanza alle famiglie delle studentesse coinvolte. «Non è un problema di sicurezza», dobbiamo ricordare che si tratta di una «organizzazione solida» e pensare che si tratti di una «tragica fatalità». «Io stessa - ha aggiunto - ho dedicato parte della mia carriera a sviluppare l'Erasmus. Siamo tutti convinti che sia un progetto straordinario che dà ai nostri ragazzi la possibilità di fare un'esperienza di studio e di vita nell'età giusta, che li apre al mondo. E questo resta e deve assolutamente restare».


«La Spagna - ha concluso il ministro - è da sempre la meta preferita dai ragazzi italiani. Temo che si sia trattato di una fatalità, un episodio drammatico che ha colpito questo gruppo. Ma l'Erasmus resta una straordinaria esperienza che ha messo in moto un esercito di tre milioni di giovani, una grande rivoluzione su cui noi continuiamo ad investire. È questa mobilità interna all'Europa che permette veramente di capire cosa è l'Europa».
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Corriere Adriatico