Due donne e una trans morte a Prati. Il condominio: «Qui un via vai continuo, tutti sapevano quello che succedeva»

ROMA - Un appartamento al primo piano. «Casa e bottega» dice uno dei residenti e molto ben informato del giro. Clienti a tutte le ore. Dall’uomo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ROMA - Un appartamento al primo piano. «Casa e bottega» dice uno dei residenti e molto ben informato del giro. Clienti a tutte le ore. Dall’uomo in giacca e cravatta a quello in tuta. La casa è in via Augusto Riboty al numero 28 (zona Prati, Roma). Le due ragazze cinesi trovate morte ammazzate questa mattina vivevano qui. E sempre qui lavoravano. Le identità restano ancora top secret, solo di una delle due si sa che aveva 45 anni. A trovarle il portiere dello stabile. Il giro è bello grosso. In zona è risaputo.

Tre donne uccise nel quartiere Prati. Il condominio: «Qui un via vai continuo»

«Si trova ogni tipo di divertimento» racconta ancora. «Un via vai continuo ma sempre abbastanza discreto. Certo qui sapevano tutti quello che succedeva». Ufficialmente facevano massaggi ma è chiaro che era una copertura. Da via Riboty a via Durazzo 38, dove è stato trovato il corpo di una escort brasiliana, ci sono 700 metri. A piedi non più di 10/12 minuti. Lì in un piccolo appartamento ricavato da una ex cantina è stata trovata la terza vittima. È stata una sua amica ad avvertire le forze dell’ordine. Sessanta metri quadrati soppalcati. Anche qui era un via vai raccontano. Suonavano al citofono sulla porta carraia ed entravano. Tutti sapevano bene del giro. «Nessun fastidio. Molta discrezione». Da questa mattina non più.

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico