PADOVA - Sulla parete della stanza c'è un Cristo in croce, con lo sguardo sofferente nel vuoto. E davanti a lui c'è un letto singolo, con una coperta a...
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Il pubblico ministero Roberto Piccione ha concluso l'inchiesta nei confronti dell'ex parroco. Nel capo d'imputazione c'è la figura di don Contin. Un uomo violentissimo, con una vita sessuale che definiremmo attivissima. Il sacerdote aveva una ventina di amanti, tutte parrocchiane. E in quella stanza, al secondo piano della canonica, c'erano periodicamente delle orge, con trans e uomini di colore. E don Contin le ha filmate, catalogando le registrazioni anche con i nomi dei papi.
Violenza privata aggravata e minacce aggravate. Sono le accuse per le quali la Procura intende chiedere il rinvio a giudizio del sacerdote. Durante un anno di indagini si sono fatte anche altre ipotesi di reato. Come lo sfruttamento e il favoreggiamento della prostituzione. I sospetti c'erano, ma sono rimasti tali e il pubblico ministero Piccione chiede l'archiviazione. E le indagini non sono riuscite a spiegare la vita dispendiosa di don Contin. Il sacerdote aveva le tasche piene di soldi, troppi soldi per un prete di una piccola parrocchia. A Cavallino Treporti, in provincia di Venezia, lo avevano visto più volte al volante di una Jaguar del valore di 70 mila euro. E del resto amava spacciarsi anche per avvocato, quando andava a cenare al ristorante Ca' Masieri di Trissino, in provincia di Vicenza. Affittava le stanze per gli scambi in un agriturismo di Grisignano di Zocco, sempre nel vicentino.
Corriere Adriatico