Brucia vivo il fratello per riscuotere l'assicurazione sulla vita: Domenico aveva 33 anni

Brucia vivo il fratello per riscuotere l'assicurazione sulla vita: Domenico aveva 33 anni
NAPOLI - Bruciato vivo dal fratello per riscuotere l'assicurazione sulla vita. Svolta nelle indagini sulla morte di Domenico Martone, 33enne il cui cadavere è stato...

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NAPOLI - Bruciato vivo dal fratello per riscuotere l'assicurazione sulla vita. Svolta nelle indagini sulla morte di Domenico Martone, 33enne il cui cadavere è stato trovato carbonizzato nella sera del 30 marzo in un terreno agricolo a Lettere, in provincia di Napoli. I carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura di Torre Annunziata, nei confronti del fratello 36enne, gravemente indiziato di omicidio premeditato aggravato dalla premeditazione, dai motivi abietti e dalla crudeltà.

 

Secondo quanto ricostruito dalle indagini condotte dai Carabinieri, il 36enne avrebbe ucciso il fratello, dandogli fuoco mentre era ancora in vita, per riscuotere l'indennizzo di una polizza assicurativa sulla vita della vittima, stipulata più di un anno prima proprio su iniziativa del fratello maggiore, unico beneficiario della stessa. 

 

Lo scorso 30 marzo il cadavere carbonizzato di Domenico Martone è stato trovato dai carabinieri, giunti in via San Paolo a Lettere allertati da alcuni residenti della zona che avevano notato il propagarsi delle fiamme e una colonna di fumo alzarsi da un fondo agricolo. Il cadavere era ancora avvolto dalle fiamme, adagiato sotto una piccola tettoia. L'auto di Martone era parcheggiata in una stradina interpoderale distante poche centinaia di metri. Gli immediati accertamenti medico-legali e i primi approfondimenti investigativi sulla vita privata della vittima, priva di qualsiasi precedente penale e di polizia, hanno indotto gli inquirenti a focalizzare l'attenzione sul contesto familiare.

 

L'analisi delle immagini di videosorveglianza pubbliche e private della zona ha permesso di ricostruire gli ultimi momenti di vita della vittima e di accertare la presenza sul luogo del delitto, in un orario compatibile con quello in cui e stato commesso l'omicidio, del fratello del deceduto. E' stato possibile inoltre ricostruire il tragitto percorso da quest'ultimo, a piedi, nell'allontanarsi dal luogo dell'omicidio negli istanti immediatamente successivi al fatto. Gli investigatori hanno così ricostruito che il 36enne avrebbe dato fuoco al corpo del fratello dopo averlo aggredito e tramortito, mentre quest'ultimo era ancora in vita. Lo scopo sarebbe stato intascare l'assicurazione sulla vita, della quale è l'unico beneficiario.

 

Il decreto di fermo è stato adottato «stante il concreto e fondato pericolo di fuga del presunto autore dell'omicidio», spiega la Procura di Torre Annuziata, in quanto il fermato è un marittimo, legato da vincoli affettivi a una persona di nazionalità straniera e residente all'estero. Dopo le formalità di rito, il 36enne è stato portato nel carcere napoletano di Poggioreale, in attesa della convalida del fermo. 

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Corriere Adriatico