RECALE - «Vendo un rene al miglior offerente». L’annuncio-choc arriva da un disoccupato, Antonio Campanile, 52 anni di Recale, che in un video su Facebook ha...
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Non si è informato sulle procedure, sui rischi, sul luogo dell’intervento. Sa che in Italia è una pratica illegale e che, semmai arrivasse un acquirente, dovrebbe andare a farsi operare all’estero. A persuaderlo, la certezza che con un rene solo si può vivere; senza cibo, no. La storia di Antonio è simile a quella di tante altre: per circa otto anni ha lavorato come parcheggiatore per un’emittente televisiva e per uno studio dentistico, entrambi di proprietà di un professionista la cui attività è stata, peraltro, oggetto d’indagine della Guardia di finanza, con sequestri milionari; poi, il licenziamento e l’intimazione di sfratto.
Antonio abita in un tugurio nel centro storico di Recale, con cane e un gatto; sopravvive grazie al sostegno delle «Dame di San Vincenzo» e della Caritas. Sostiene di non magiare da giorni e di aver tentato il suicidio. Prima, però, le ha provate tutte: ha fatto domanda per il Reddito di cittadinanza, ma è ancora in attesa di una risposta. La vicenda del posteggiatore «donatore» ha scatenato l’indignazione di migliaia di persone in rete: Antonio spera che tra queste ce ne sia qualcuna in grado di aiutarlo, offrendogli un lavoro. La vicenda di Campanile è nota pure al sindaco Raffaele Porfidia. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico