De Laurentiis bestemmia allo stadio di Frosinone: papà e figlio avevano chiesto una foto. La rabbia dei genitori

De Laurentiis bestemmia allo stadio di Frosinone: papà e figlio avevano chiesto una foto. La rabbia dei genitori
Sarà il nervosismo ma l'atteggiamento di Aurelio De Laurentiis, patron del Napoli, non è stato per niente delicato. Domenica scorsa la sua...

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Sarà il nervosismo ma l'atteggiamento di Aurelio De Laurentiis, patron del Napoli, non è stato per niente delicato. Domenica scorsa la sua squadra ha debuttato (con una vittoria per 1-3) in campionato a Frosinone, ed è propio allo stadio "Stirpe" della città laziale che De Laurentiis è sbottato con una bestemmia davanti ai tifosi, tra cui un bambino. A scatenarla, si presume l'insistenza di alcuni tifosi che avrebbero chiesto un selfie con un calciatore, forse Cheddira, acquistato dal Napoli e poi dato in prestito alla squadra di Eusebio Di Francesco; De Laurentiis, infastidito, prima avrebbe alzato la voce dicendo "non è qui per fare le fotografie" fino ad arrivare alla bestemmia conclusiva davanti al padre ed al bambino che aveva chiesto una foto. La scena è stata ripresa con un cellulare e postata sui social, dove il video è diventato  virale, oltre a scatenare le critiche verso il proprietario del club campione d'Italia.

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La risposta del MOIGE: Comportamento vergognoso

 

“Il mondo del calcio si macchia ancora una volta di un episodio di violenza e blasfemia verbale. – Commenta Antonio Affinita, Direttore Generale del MOIGE – Movimento Italiano Genitori – A rendere ancora più grave l’accaduto è il fatto che il protagonista sia il Presidente di una squadra di calcio, quindi una figura istituzionale, che ha inveito con blasfemia contro un bambino, peraltro fan della sua stessa squadra. Un comportamento blasfemo e ingiustificabile, che sarebbe stato vergognoso in qualsiasi contesto e contro qualsiasi persona, aggravato dalla presenza di minori. Come possiamo pensare di estirpare la violenza dal mondo del calcio, se addirittura i vertici si comportano in questo modo? Auspichiamo scuse immediate da parte di De Laurentiis, non solo verso il bambino e suo padre, ma verso tutti i tifosi che credono in un calcio diverso, a misura di famiglia e che tenga ben lontana ogni forma di violenza e blasfemia dentro e fuori dal campo”.

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Corriere Adriatico