Daniela Santanché sfida il governo: «La mia discoteca resta aperta, ma vietato ballare»

Daniela Santanché sfida il governo: «La mia discoteca resta aperta, ma vietato ballare»
«Volevano trovare un perfetto capro espiatorio simbolico. Ed ecco le discoteche. Il bello è che però non sono chiuse. Non si potrà ballare. Ma le...

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«Volevano trovare un perfetto capro espiatorio simbolico. Ed ecco le discoteche. Il bello è che però non sono chiuse. Non si potrà ballare. Ma le discoteche resteranno aperte. La mia discoteca resta aperta. È una misura diversiva, un provvedimento acchiappa-voti. Però abbiamo scongiurato il peggio. Mi preoccupa la cultura che c'è dietro. Mi fanno paura le sinistre che non hanno lavorato mai: recludono i giovani e fanno scorrazzare gli extracomunitari». Così la Senatrice di Fratelli d'Italia, Daniela Santanchè, commenta il nuovo provvedimento del governo a Tpi.it.




«Il governo - osserva - era in evidente difficoltà. A cominciare dai tamponi, che dovevano fare, e non riuscivano a garantire, soprattutto negli aeroporti. Se ti trovi nei guai cosa c'è di meglio che chiudere le discoteche? Sono brutte sporche e cattive, sono luoghi di divertimento - orrore - quindi se colpisci i Brutti sporchi e cattivi e guadagni consensi facili. Siamo l'unico paese d'Europa - ricorda Santanchè - che non ha riaperto le scuole, e adesso per lavare il loro senso di colpa per l'incapacità che hanno dimostrato, ecco che se la prendono con i brutti, sporchi e cattivi. Sono certa che contagio non significhi automaticamente malattia. Lo dicono tutti i numeri. Nessuno può credere che siano le discoteche i veicoli del contagio. Domani possono sospendere i comizi e dopodomani si possono ritardare le elezioni. Quando inizi a reprimere una libertà in nome di una emergenza non sai mai quasi finisci», conclude.
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Corriere Adriatico