OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Il novembre nero del Covid, il picco della seconda ondata. Numeri da incubo - fotografati dall'ultimo report dell'Istituto superiore di Sanità - che vedono nell'impennata dei decessi pesare come un macigno nella storia del nostro Paese. Quasi tredicimila morti (12.904) in soli 30 giorni, spazzati via dalla corsa di un virus che non guarda in faccia a nessuno.
Nello stesso arco di tempo sono più di 800mila le persone contagiate, la metà del totale registrato da inizio emergenza.
I CONTAGIATI. Il profilo dei positivi vede una leggera maggioranza tra le donne (il 51,7%) rispetto agli uomini (il 48,3%) e un'età mediana che è risalita a 48 anni dopo la flessione avvenuta nel periodo estivo. Poi ci sono gli operatori sanitari, angeli in prima linea. E anche - forse soprattutto - per loro novembre si è rivelato un mese di sofferenza: 22.712 si sono contagiati in soli trenta giorni, molti sono morti con il totale delle vittime tra i camici bianchi (questa volta da inizio epidemia) che è arrivato a 271. Cinquanta sono infermieri, 221 sono medici. Tra tanto nero però una luce: in un mese i guariti sono stati 304.53.
I DATI DI IERI. Sono altri 672 i morti in un giorno: 42 in più rispetto a lunedì scorso. Ma il contagio rallenta, seppur in parallelo con il consueto numero basso di tamponi del weekend: 16.377 i casi positivi a fronte di 130.524. Sette giorni fa furono 22.930 con 148.945 tamponi. Si tratta del dato più basso dal 22 ottobre. Scende ancora il numero di letti occupati in terapia intensiva (-9) ma torna a crescere quello dei ricoverati nei reparti ordinari (+308).
riproduzione riservata ®
Corriere Adriatico