Il ministro Speranza: «A luglio avremo 80 milioni di vaccini. AstraZeneca, stop giusto: chi ha fatto la prima dose stia tranquillo»

Il ministro Speranza: «A luglio avremo 80 milioni di vaccini. AstraZeneca, stop giusto: chi ha fatto la prima dose stia tranquillo»
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha parlato oggi del caso legato al vaccino AstraZeneca, bloccato temporaneamente dall'Aifa, e del futuro del piano...

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Il ministro della Salute Roberto Speranza ha parlato oggi del caso legato al vaccino AstraZeneca, bloccato temporaneamente dall'Aifa, e del futuro del piano vaccinale e della situazione della pandemia di coronavirus in Italia. Secondo Speranza «la decisione di ieri di sospendere AstraZeneca è di natura precauzionale e la decisione è emersa dopo una valutazione dell'istituto tedesco per i vaccini. C'è stato un confronto tra i ministri della salute: ora i governi attendono il giudizio Ema per giovedì e siamo fiduciosi che possano emergere tutti gli elementi di rassicurazione per consentirci di riprendere la vaccinazione. È giusto avere cautela», , ha detto in un'intervista al direttore del Corriere della Sera​ Luciano Fontana, in occasione dell'evento 'Online Talk Sanità - Strategie per la Riforma del Sistema e Vincere la Pandemia'. 

 

Rispetto alla posizione emersa dall'istituto federale tedesco per i vaccini Paul Ehrlich, che ha rilevato una rara forma di trombosi seguita temporalmente alla vaccinazione con il vaccino di AstraZeneca, «c'è stato un confronto prima a livello tecnico tra i direttori delle agenzie regolatorie e poi a livello politico tra i ministri della salute che ha portato ad una misura di natura puramente precauzionale. I governi si sono mossi in modo unitario nella giornata di ieri e ora si attende la pronuncia di Ema. È giusto avere la massima cautela e ci aspettiamo che Ema analizzi con il massimo rigore i dati».

 

«L'auspicio è che già giovedì Ema ci dia risposte sufficienti per poter ripartire» con il vaccino AstraZeneca, ha aggiunto Speranza. «Ci auguriamo unitariamente con gli altri Paesi che questo sia un giudizio positivo e ci consenta di ripartire , e l'auspicio - le sue parole - è che i paesi europei possano farlo insieme». «Chi ha fatto già il vaccino AstraZeneca non ha ragione di essere preoccupato, questa è una pausa solo precauzionale. I vaccini sono e restano l'arma fondamentale con cui uscire da questi mesi difficili». «Quando emergono fatti nuovi come ieri è giusto fermarsi per fare una verifica, questo deve aumentare fiducia dei cittadini», ha detto. 

 

80 milioni di dosi nel terzo trimestre

 

«Nel secondo trimestre ci aspettiamo oltre 50 mln di dosi, di cui 7,3 mln di J&J che è un monodose, e nel terzo trimestre ci aspettiamo fino a 80 mln di dosi, quindi c'è un'accelerazione forte che dobbiamo poi tradurre in capacità logistica di somministrare i vaccini sul territorio», ha aggiunto Speranza. Per questo, ha detto, «stiamo lavorando a una norma che consentirà anche agli infermieri di contribuire alla campagna vaccinale, e anche alle farmacie. Stiamo organizzando una rete articolata». 

 

Lo scudo legale per i medici

 

«Credo sia una richiesta giusta e comprensibile e che dobbiamo assumere nel piu breve tempo possibile, penso che il governo debba lavorare nelle prossime ore per dare una risposta positiva a questa richiesta . Nelle prossime ore dovremo fare anche un confronto a livello di governo e da parte mia c'è la massima disponibilità». «Stiamo valutando i numeri definitivi e sulla base dei numeri finali della vaccinazione tra i sanitari valuteremo, ma la maggioranza si è vaccinata». 

 

Situazione non semplice ma svolta è vicina

 

«Siamo ancora in una situazione non semplice ma una svolta è vicina». «A incidere sui numeri - ha spiegato Speranza - è stata la variante inglese e abbiamo ancora una fase non semplice ma abbiamo strumenti che prima non avevamo e in questo momento in Italia abbiamo fatto quasi 7 mln di vaccinazioni. Quindi dobbiamo essere molto prudenti nella gestione delle prossime settimane perchè dobbiamo piegare la curva, ma voglio dare anche un messaggio di fiducia perchè abbiamo gli strumenti per uscire da questa stagione».

 

Rapporto Stato Regioni e Recovery fund

 

«Sul tema del rapporto con le Regioni credo sia utile sviluppare una riflessione: sono prevalse pulsioni ultrafederaliste o ultracentraliste, io credo invece nella necessità di sedersi con i governatori per trovare un equilibrio tra Stato e Regioni. è un tema che dobbiamo avere la forza di affrontare e si deve lavorare per trovare un nuovo punto di equilibrio anche alla luce di questa esperienza della pandemia». «Dentro il Recovery Fund investiamo risorse strategiche per il rafforzamento della medicina sul territorio, per un Ssn sempre più vicino e prossimo al cittadino e puntiamo a far diventare l'Italia il primo Paese in Ue per assistenza domiciliare arrivando alla media del 10% contro il 6% della media Ue».

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Corriere Adriatico